Negli ultimi giorni le forze dell'ordine e le agenzie d'intelligence hanno arrestato diversi esponenti del radicalismo islamico residenti in Italia. Tra questi, c'è stato anche il 23enne di origine marocchina Halili El Madhi. Madhi era residente a Lanzo Torinese ed è stato arrestato con l'accusa di partecipazione all'organizzazione di stampo terroristico 'Stato Islamico', o più semplicemente ISIS. Andando maggiormente nello specifico, Madhi era coinvolto nell'attività di propaganda dell'ideologia dello stesso Stato Islamico sul web nonché nel reclutamento di aspiranti jihadisti.

I legami tra Madhi e Anas El Abboubi

Stando a quanto riportato da diverse testate nazionali e locali, tra cui il sito web 'Il Canavese', si è scoperto che Halili El Madhi aveva contatti con un noto foreign fighter. Più specificatamente, si tratta del cittadino italiano di origine marocchina Anas El Abboubi, combattente dello Stato Islamico presumibilmente morto in Siria. La rivelazione dei contatti tra i due ha portato alla conferma della presenza di un 'asse terroristico' situato fra il Piemonte e la Lombardia. Inoltre, El Abboubi era anche conosciuto per essere stato esponente del "gangsta rap" di ispirazione islamista a Brescia.

Il rischio terrorismo e il piano cospirativo del network di Anis Amri

Soltanto pochi giorni fa le forze di sicurezza nazionale sono riuscite a smantellare la rete italiana del noto terrorista di origine tunisina Anis Amri, tra i protagonisti dell'attacco a Berlino nel dicembre 2016. Le indagini hanno portato anche alla scoperta di un vero e proprio 'piano cospirativo' rivolto contro l'Italia e che aveva, tra i suoi principali obiettivi, anche quello di compiere attentati terroristici a Roma.

Più precisamente, l'indagine della Digos e dell'Ucigos ha reso noto che alcuni membri legati al network di Amri avevano pianificato di colpire la metro della stessa capitale italiana.

C'è da dire che il rischio terrorismo in Italia risulta essere sempre più alto, come confermato recentemente anche dal ministro dell'Interno Marco Minniti.

Su tale tematica, c'è da aggiungere che sino ad ora la stessa Italia non è mai stata colpita dal terrorismo di matrice islamica e ciò è stato dovuto, anche e sopratutto, all'eccellente lavoro svolto delle agenzie nazionali d'intelligence. Detto questo, risulta necessario affermare che il rischio terrorismo deve continuare a non essere sottovalutato.