Da diverso tempo il presidente dell'Ungheria Viktor Orban attacca George Soros, il noto finanziere e filantropo statunitense di origine ebraico/ungherese. Secondo Orban e i suoi sostenitori, Soros è coinvolto in un 'piano cospiratorio' volto a 'islamizzare l'Europa' e riempirla di immigrati di origine araba e africana. Dal canto suo, invece il fondatore della famosa organizzazione umanitaria 'Open Society Foundation' ha più volte affermato che quello di Orban sarebbe un governo di stampo autoritario e sempre più tendente al totalitarismo.
L'annuncio del presidente ungherese: 'Conosciamo 2000 nemici della nazione'
Recentemente c'è stato un nuovo attacco da parte di Orban contro Soros e i suoi sostenitori. Andando maggiormente nello specifico e stando a quanto riportato da un articolo pubblicato sul sito web dell'ANSA, il presidente dell'Ungheria ha dichiarato alla radio pubblica che il governo conosce almeno 2000 nomi di membri dell'opposizione considerati vicini alla 'rete di Soros'. Secondo alcuni osservatori, con tali dichiarazioni lo stesso Orban starebbe cercando di 'intimidire' l'opposizione in vista delle prossime elezioni dell'8 aprile 2018.
Lo scontro ideologico tra la 'rete di Soros' e i paesi legati alla Russia di Putin
Le sempre più frequenti dichiarazioni critiche di Orban nei confronti di Soros rientrano nel più ampio 'scontro ideologico' che vede contrapposti lo stesso finanziere statunitense a quei paesi legati alla Russia di Vladimir Putin. Il fatto è che lo stesso Soros e il suo 'network' sostengono l'adozione universale di un sistema liberaldemocratico fondato sull'ideale della 'società aperta', mentre Putin e i suoi alleati sembrano sempre di più spingere verso l'adozione di un sistema politico fondato sull'ideologia del 'neoeurasiatismo' e su una concezione di 'democrazia controllata' basata sul forte potere dello Stato.
Come già ricordato, lo scontro tra Orban e Soros rientra in questa logica e lo stesso presidente dell'Ungheria sta gradualmente rafforzando i suoi rapporti con la Russia putiniana e quegli stati dell'Europa orientale particolarmente critici verso l'attuale Unione Europea e il sistema politico e sociale su cui si basa. Su ciò, c'è da ricordare che inizialmente lo stesso Orban e il suo partito 'Fidesz' erano alleati del magnate e filantropo statunitense di origine ebraica.