Si è salvato grazie all'intervento del pubblico della corrida il toro che, ferito dalle banderillas e provocato dal drappo rosso, aveva incornato il torero procurandogli importanti lesioni ai glutei con una disperata reazione davanti agli occhi degli attoniti spettatori. L'episodio è accaduto ad Arles, nel sud della Francia e ha riportato agli onori delle cronache il tema della violenza negli spettacoli tradizionali che ancor oggi prevedono “bagni di sangue” per puro divertimento degli appassionati di combattimenti (non certo ad armi pari) tra uomini e animali.
Entrambi i protagonisti, stavolta, sono usciti vivi dalla battaglia nonostante il cruento epilogo che si stava consumando nel teatro della “tauromachia” sotto lo sguardo preoccupato dei tifosi accorsi all'arena per assistere all'evento.
Toro salvato dalla vendetta del torero grazie agli spettatori
Il matador, dopo aver danzato attorno alle carni lacerate del toro, si apprestava ad infliggere alla sua vittima le ultime stilettate: l'animale, con le residue forze rimastegli in corpo, è riuscito però a vendicarsi delle torture subite fino a quel momento sferrando un colpo violentissimo indirizzato alla zona inguinale. Dopo il ricovero presso l'infermeria dello stesso anfiteatro che ospitava la corrida, il ventenne torero francese Andy Younes (alla prima esperienza ufficiale) ha fatto ritorno sul campo di battaglia per giustiziare il “nemico” indossando la divisa ancora ricoperta di sangue, ma il pubblico presente sugli spalti dell'arena di Arles ne ha chiesto e ottenuto a gran voce la grazia.
Pubblico grazia il toro che aveva incornato e ferito il torero
L'esemplare in questione pesa ben 520 kg ed era stato chiamato Palaciego dai suoi allevatori, secondo quanto raccontato in queste ore dai media transalpini che alla notizia del ferimento del giovane matador e dell'intervento degli spettatori della corrida (evidentemente colpiti dall'accaduto) per evitare l'uccisione dell'animale hanno dato notevole risalto.
Si tratta comunque di un episodio tutt'altro che inedito, tenendo conto dei numerosi casi di scontri cruenti nelle arene europee e sudamericane dove periodicamente si svolgono incontri di “tauromachia”. Insieme al numero di feriti e morti “in combattimento”, cresce l'insofferenza di gran parte dell'opinione pubblica nei confronti di uno spettacolo che ad avviso degli animalisti e non solo si basa su un'inutile, antistorica e diseducativa esaltazione della violenza.