"Napoli come Raqqa", ovvero la martoriatissima ex capitale dell'Isis nel nord della Siria, diventata un cumulo di macerie in balia di bande assassine finché non è stata liberata. A fare il durissimo paragone è stato Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine dei Medici della città partenopea, dopo due gravi episodi avvenuti negli ultimi due giorni: ieri un equipaggio del 118 è stato aggredito mentre trasportava una paziente in codice rosso, oggi un passante ha sfondato un finestrino di un'ambulanza in fase di soccorso. Secondo i dati dell'associazione 'Nessuno tocchi Ippocrate', che raccoglie segnalazioni su aggressioni fisiche e verbali subite dagli operatori, dall'inizio dell'anno sono già 30 gli attacchi o gli atti di vandalismo ai mezzi salvavita.

Provocazione ma fino a un certo punto

"Per i medici e per chi in generale lavora per la salute dei cittadini, Napoli è come Raqqa": queste le dure parole del presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti che, oltre a paragonare Napoli a una città della Siria, ha definito la situazione degenerata, fuori controllo e chiesto l'intervento delle istituzioni. Una provocazione la sua, ma fino a un certo punto, dal momento che l'episodio di violenza verso un equipaggio del 118 non è certamente il primo. Oggi alle 9 e 30 la postazione del 118 del Crispi al Vomero stava trasportando in sirena e con lampeggiante acceso una paziente in codice rosso, quando un passante ha spaccato il vetro laterale del finestrino dell'ambulanza mettendo a repentaglio l'incolumità di medico, infermiera e paziente già grave.

L'infermiera ha riportato un trauma dovuto al sobbalzo nell'urto violento per proteggere la paziente, oltre ad escoriazioni sull'arcata sopracciliare sinistra. Il mezzo ha continuato la corsa per portare in ospedale la paziente. Paolo Monorchio, presidente Cri Napoli, oltre ad esprimere solidarietà agli operatori colpiti, ha detto che diventa difficile soccorrere ed aiutare le persone in queste condizioni.

Chiede un incontro con il Prefetto di Napoli "per valutare quali azioni mettere in campo per garantire la sicurezza degli operatori". Appena ieri, un altro episodio non meno allarmante.

Calci e pugni al personale

Alle 15 di ieri pomeriggio, la postazione Croce Rossa 'Incurabili' è stata avvisata che in un bar della centrale piazza Municipio c'era una persona svenuta.

Giunti sul posto i due operatori sono stati aggrediti da un tossicodipendente con calci, schiaffi, pugni. Vista la difficoltà di gestire la situazione, il personale si è allontanato e ha chiamato la polizia. Ma l'uomo li ha poi inseguiti a piedi continuando a sferrare calci e pugni, anche contro gli agenti intervenuti. L'aggressore è stato poi immobilizzato e trasferito in caserma dove è stata attivata la postazione medicalizzata per le cure del caso. La prognosi per gli operatori è stata di 5 giorni, che hanno continuato a svolgere il servizio per non lasciare sguarnita la zona.

'Nessuno tocchi Ippocrate'

L'associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate “ patrocinata proprio dal SIS 118, da circa un anno anche attraverso una pagina Facebook si batte contro ogni tipo di violenza nei confronti del personale sanitario in servizio sulle ambulanze, nei pronto soccorso e negli studi dei medici di continuità assistenziale.

Oltre a raccogliere segnalazioni e denunce di violenze subite dagli operatori, si adopera per educare la cittadinanza al corretto uso del servizio d'emergenza 118. A fronte di 30 aggressioni subite dall'inizio dell'anno, gli operatori si chiedono se andare a prestare soccorsi sia come andare in guerra e debbano dotarsi di mezzi blindati per farlo. In effetti i resoconti dei servizi effettuati sempre più somigliano a bollettini di guerra.