Una notte da Arancia Meccanica quella appena trascorsa a Roma dove, in zona rebibbia, sulla via Tiburtina, nei pressi dell’omonimo carcere, una donna italiana di 44 anni, secondo quanto da lei stessa raccontato (come riporta Il Messaggero), è stata prima rapita da due uomini intorno ai 30 anni, dall’apparente nazionalità indiana o bengalese, costretta a salire su una Fiat Panda rossa e poi, nei pressi della cittadina di Guidonia, violentata a turno da quattro persone, visto che altre due ‘bestie’ li stavano aspettando sul luogo dello stupro. Le forze dell’ordine hanno immediatamente dato il via ad una gigantesca caccia all’uomo che tutti sperano si chiuda al più presto con un esito positivo.

Ma vediamo i particolari di quanto accaduto.

Rebibbia, periferia dimenticata nel far west romano

Che la città di Roma da diversi anni, ben prima dell’avvento della giunta M5S guidata da Virginia Raggi, sia diventata terra di nessuno, preda di criminali, stupratori, ladri, rapinatori, sempre più spesso di etnia rom (quelli che i romani chiamano con disprezzo ‘zingari’) e cittadini extracomunitari entrati in territorio italiano clandestinamente. E il caso dello stupro di gruppo avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio in zona Rebibbia, dimostrebbe proprio questo.

Il racconto della donna stuprata

La donna italiana di 44 anni che, secondo il suo racconto, sarebbe stata brutalmente violentata a turno da quattro uomini, ha parlato di due ‘indiani’ i quali, mentre lei attendeva il bus notturno per Guidonia alla stazione di Rebibbia, la avrebbero avvicinata con una scusa.

I due ‘mostri, a bordo di una Panda di colore rosso, le avrebbero infatti chiesto delle indicazioni stradali per poi caricarla con la forza sull’auto. Partiti in direzione Guidonia, si sarebbero poi fermati in una zona isolata nei pressi del casello della autostrada A1. Qui, ad attenderli, c’erano altre due persone, anche esse ‘indiane’, secondo quanto sostiene la donna ancora in stato di profondo shock.

È a questo punto che sarebbe iniziato l’orrore dello stupro di gruppo. Minacciata con un coltello, la malcapitata sarebbe stata picchiata, presa a morsi, fatta oggetto di minacce e, infine, violentata a turno. Dopo ore di terrore, la donna è stata abbandonata in mezzo alla strada dove è riuscita a chiamare il 113. Subito soccorsa e portata all’ospedale di Tivoli, anche lei adesso attende con trepidazione notizie positive sulla caccia all’uomo che le forze dell’ordine hanno aperto in tutta la città.