Una vicenda avvenuta a Parco Verde di Caivano, un comune italiano di circa quarantamila abitanti nel napoletano, dove un ragazzo di appena 28 anni è stato arrestato nelle ultime ore per avere abusato sessualmente della nipotina minorenne. Si tratta di violenze a sfondo sessuale che, secondo i racconti della ragazzina ad una amica fidata, sarebbero iniziati quando non aveva neanche 14 anni e sarebbero continuati fino a marzo del 2017. Una situazione veramente delicata e che accomuna moltissime ragazze italiane, e non solo, costrette a subire soprusi da parte dei familiari senza avere la possibilità o il coraggio di confessare tutto ai genitori o alle autorità competenti.

Eppure, quella ragazzina che oggi ha 15 anni, ha trovato la forza di confidare ad una amica, e successivamente ad un'assistente sociale, gli abusi e le violenze subite dallo zio di 28 anni che abitava a Parco Verde, all'interno dello stesso complesso in cui non poco tempo prima un uomo era stato arrestato per avere abusato sessualmente della figlia di alcuni vicini per poi ucciderla.

Abusa della nipotina minorenne e viene arrestato dai carabinieri

Tutta la vicenda, dopo essere passata per le "mani" di una delle amiche della ragazzina e di una assistente sociale, sembra essere arrivata anche alle orecchie della madre che, senza pensarci minimamente, si è rivolta alle autorità locali per sporgere denuncia.

Gli uomini dell'arma hanno avviato prontamente tutte le indagini necessarie ed hanno sottoposto la ragazzina anche ad alcuni accertamenti clinici, per poi recarsi a Parco Verde di Caivano per mettere le manette ai polsi dello zio della vittima, accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne. Secondo i racconti della vittima, gli abusi sarebbero iniziati quando la giovane non aveva compiuto neanche quattordici anni e sarebbero proseguiti senza sosta fino a marzo del 2017.

Avvenimenti che, sfortunatamente, accomunano molte ragazzine e ragazzini minorenni sparsi sul territorio italiano e non solo. In questo caso, "fortunatamente", la vittima è riuscita a trovare il coraggio e la forza di confidarsi non solo con una amica fidata, ma anche con chi possiede le autorità necessarie per riuscire a "smuovere le acque" e trovare una soluzione alla situazione. Come anche in altri casi, l'unica soluzione possibile, è l'arresto e la reclusione di chi ha abusato sessualmente e fisicamente della vittima.