Durante la notte fra sabato e domenica ad Appiano, in provincia di Bolzano, è avvenuta un'esplosione sulla soglia del centro di accoglienza del paese per i richiedenti asilo.
Il fatto
Un'esplosione, un forte boato e il panico dei profughi. Nella notte fra il 19 e il 20 maggio, l'assordante botto è stato successivamente attribuito all'esplosione di una bomba carta sulla soglia del centro di accoglienza di Appiano, ovvero l'ex Caserma Mercanti. I teppisti, oltre a lanciare il petardo contro la struttura, hanno lasciato un cartello di legno nei pressi della struttura, con su incisi simboli nazisti, fra i quali croci celtiche e svastiche.
Era inoltre riportato un messaggio di disapprovazione per la presenza degli extracomunitari. Si è trattato di un atto dimostrativo, di probabile matrice Politica riconducibile all'estrema destra, secondo quanto affermato dagli inquirenti. Il cartello è stato sequestrato dalla polizia per poter avviare le indagini e identificare gli autori dell'atto vandalico.
La conflittualità sociale sul tema immigrazione
Le elezioni del nuovo governo hanno dimostrato una forte conflittualità fra i cittadini che considerano positivo l'apporto di immigrati [VIDEO] in Italia e chi, al contrario, osteggia le politiche dell'accoglienza. I risultati elettorali sembrano parlare chiaro: la maggioranza dei cittadini italiani vorrebbe maggiore sicurezza e controllo dei flussi migratori che arrivano nel nostro paese.
La vittoria della Lega e del Movimento 5 Stelle rappresenta questa volontà, evidente nel programma. Le due forze politiche puntano alla modifica del Trattato di Dublino. Quest'ultimo delega al paese di approdo dei migranti non soltanto il compito di accogliere gli stranieri, ma anche quello di fornire loro servizi quali l'istruzione ecc..
Nei prossimi mesi si assisterà alla messa in pratica delle nuove politiche migratorie inaugurate dal nuovo governo M5S-Lega.
La condanna del gesto da parte delle istituzioni
I mediatori interculturali e gli operatori della struttura hanno denunciato quello che da loro è stato definito un "grave atto intimidatorio". Il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e dall'assessore femminile alle politiche sociali hanno dichiarato: "Condanniamo l'atto di violenza, che non risolve i problemi del paese, bensì semina soltanto ignoranza e ulteriore violenza.
La nostra solidarietà va a tutte quelle persone che lavorano per il bene degli immigrati". "Questo evento ha turbato gli animi degli ospiti e degli operatori. Si tratta di un caso che richiede un ripensamento sul tema sicurezza, sia per gli operatori sia per i richiedenti asilo, specialmente nei turni notturni", hanno affermato i portavoce dell'associazione Antenne Migranti, la quale si occupa di monitorare le condizioni dei profughi.