Il Governo austriaco si prepara ad un vero e proprio giro di vite nei confronti dei migranti intenzionati a chiedere asilo sul proprio territorio nazionale. Il nuovo Governo guidato dal giovanissimo Premier del partito popolare Sebastian Kurz sta terminando di definire nuove regole e condizioni per quei migranti extraeuropei che avranno intenzione di regolarizzare la loro posizione nel paese d'oltralpe.
A renderlo noto, insieme al trentunenne capo del governo, il suo vice cancelliere Heinz-Christian Strache, esponente di spicco dell'Fpo, il locale partito sovranista in una intervista al quotidiano tedesco Die Welt.
Lo scopo di queste nuove misure è quello di porre fine all’immigrazione illegale e di fermare quelli che vengono definiti gli abusi di asilo politico.
Come molti sanno le regole europee per chi richiede il permesso di soggiorno motivandolo con l'asilo politico sono facilmente aggirabili. Il trattato di Dublino prevede che le pratiche debbano essere fatte dalla nazione attraverso la quale il richiedente entra nell'Unione Europea. Ma molti riescono a non farsi identificare ed effettuare la richiesta in altri stati che vengono raggiunti attraversando i confini in maniera illegale.
Nuove regole più restrittive
Al fine di accogliere, assistere ed integrare solo chi abbia tutti i requisiti, il Governo austriaco ha quindi studiato una serie di norme molto più restrittive rispetto alla media europea.
Le due grosse novità riguardano una vera propria tassa a carico dei profughi ed il sequestro temporaneo del loro smartphone.
Coloro che richiederanno asilo saranno obbligati a pagare 840 euro per contribuire alle spese burocratiche che l'Austria dovrà affrontare per tutti i lavori di verifica. Inoltre dovranno consegnare alle autorità di Polizia il loro smartphone una volta superato il confine.
Il controllo del telefono cellulare servirà a verificare il loro percorso reale effettuato per raggiungere l'Austria e la loro provenienza, grazie ai dati che rimangono salvati nelle loro memorie. Inoltre è previsto che quei richiedenti che dovessero commettere reati, minorenni inclusi, saranno rimpatriati nel minor tempo possibile.
Stesso trattamento per coloro che, ottenuto il riconoscimento di profugo, si recheranno in vacanza nel loro paese d'origine. Dal 2016 l'Austria ha regolamentato anche il numero annuo di richieste e per il 2018 si è deciso di limitarsi ad accogliere solo 30mila richiedenti.