Il bullismo è molto più di una paura di umiliazioni e minacce, il bullismo è un comportamento che deve essere estirpato dalla società moderna con assoluta tempestività. In provincia di Lecce dove da pochi giorni è scattata la denuncia per atti di bullismo ai danni di un ragazzo di 17 anni. I colpevoli sembrerebbero essere dei compagni di classe del ragazzo, i quali stavano abusando della timidezza e dell’introversione della vittima per bullizzarlo davanti alla scuola e dietro le telecamere. È stato proprio un filmato del genere a indurre i genitori della vittima a sporgere denuncia: il giovane fino ad allora si era limitato a minimizzare i danni di eventi come questo, che a quanto pare succedevano spesso.

La psiche della vittima

Il bullismo è una forma di violenza tra le più gravi, a dispetto di quello che si possa credere infatti le vittime di tale crimine riportano danni enormi dai traumi conseguiti, anche a causa della loro giovane età e della loro predisposizione a non reagire agli aggressori. Come dicevamo prima il bullismo oltre che ad essere sottovalutato è spesso non riconosciuto, interpretando gli eventi come dei normali diverbi tra giovani: questa immobilità sociale scoraggia ulteriormente le vittime che presto si sentiranno sole contro i propri carnefici, apprendendo di essere impotenti. Si genera così una spirale degenerativa che porterà la vittima a svalutare sé stessa, sia durante gli atti di bullismo che negli anni futuri, come un trauma che rimane latente nel soggetto.

La psiche dei carnefici

I problemi conseguenti ad un episodio di bullismo sono duplici: non soltanto le vittime restano segnate dall’evento, ma anche gli aggressori sperimentano un momento chiave della loro formazione e della loro crescita. Per definizione il bullismo come fenomeno è considerato tale solo quando gli episodi si ripetono frequentemente: alla luce di ciò è facile immaginare il senso di onnipotenza che la violenza e il potere generano nel giovane bullo, condizione senza precedenti che educa il giovane ad un concetto di società ove la prepotenza paga; nella società moderna essere un giovane bullo significa essere facilmente stigmatizzato come un ragazzo “particolare”, subendo quindi percorsi disciplinari specifici e l’isolamento dai compagni di scuola.

Le conseguenze più logiche di questi trattamenti punitivi fanno crescere nel giovane l’idea di essere diverso e pericoloso, non tanto per l’episodio di bullismo in sé ma per lo stigma sociale che gli è stato applicata.