Sembrava solo una boutade, la battuta ad effetto [VIDEO] di un giovane Sindaco buontempone. E invece Michel Marchi, 31 anni, primo cittadino di Gerre de' Caprioli, paese alle porte di Cremona con poco più di 1300 abitanti, ha voluto dimostrare che la sua idea è serissima. Il sindaco di centrosinistra ha lamentato la 'sofferenza' delle sue terre a causa di una 'piaga': la sovrappopolazione di nutrie, roditori che infestano il lungo Po e le belle campagne della zona. Giorni fa Marchi ha proposto di risolvere il problema a tavola: catturando, cucinando e mangiando nutrie.

La proposta ha fatto subito il giro d'Italia. Ora che per dare l'esempio ha organizzato a casa sua un pranzo a base di carne di 'castorino', tra perplessità di nutrizionisti e ripugnanze non solo di vegetariani, Marchi ha conquistato una grande risonanza mediatica anche grazie a una troupe Rai giunta in paese. Il borgo proprio di recente è diventato famoso per essere stato indicato da un sito che stila classifiche curiose come uno dei luoghi ideali in cui appartarsi in tranquillità. Ora però Gerre de' Caprioli sembra destinato a diventare celebre non già come 'luogo dell'amore', ma come il paese che ha dichiarato guerra alle nutrie a colpi di forchetta.

'Meglio della carne di coniglio'

Per dimostrare la 'serietà'' dei suoi intenti e insieme avviare una nuova stagione gastronomica, ieri Marchi ha organizzato un pranzo ufficiale: ha riunito operatori e fotografi per essere immortalato mentre mangiava carne di nutria appositamente cucinata per l'occasione e di cui ha magnificato la bontà.

"Posso affermare che è buona, quasi meglio della carne di coniglio", ha detto soddisfatto. Nelle intenzioni del primo cittadino del piccolo comune, questo non è che un primo passo in vista di iniziative di sicuro successo: sagre gastronomiche a tema, menù tipico nei ristoranti della zona a base di carne del roditore. La nutria servita ieri sulla tavola 'mediatica' è stata lasciata a marinare per una notte con limone, chiodi di garofano, rosmarino, pepe e salvia, quindi cotta un'ora e mezzo nella birra.

Tra i compaesani c'è chi dice di averla già assaggiata sia in umido con la cipolla che al forno e di averla trovata squisita. Il primo cittadino è certo che, a dispetto di un ribrezzo istintivo, il riscontro arriverà presto perché ci sono già regioni e province italiane in cui si sta diffondendo la scelta di mangiare questa fonte proteica.

L'unico problema sono i pregiudizi da abbattere: il prosciutto, ad esempio, è comunemente apprezzato, ma per Marchi se si entrasse in una porcilaia passerebbe la voglia di assaggiarlo, mentre le nutrie che vivono sulla riva dei fiumi sono pulitissimi animali erbivori. Tra i sindaci del cremonese è nato un surreale dibattito sulla proposta fatta dal collega, ma la ritengono poco praticabile e non intendono assaggiare la 'nuova' pietanza.

Identikit della nutria

Il 'peccato originale' di questi roditori di grandi dimensioni, detti anche 'castorini delle paludi', è di essere infestanti, creare grossi danni all'agricoltura, scavare buche, minare la stabilità degli argini. D'altro canto, questi miti animali paragonati a grossi topi perché possono arrivare a pesare anche 17 chili, sono finiti qui in Italia non per colpa loro.

Arrivarono nella provincia di Cremona agli inizi del '900 importati dal loro paese d'origine, il Sud America, per essere allevati come animali da pelliccia. Incontrollati, si sono moltiplicati. Già nel 1959 l’Alto Commissariato per l’Igiene e la Sanità Pubblica del ministero degli Interni decretò di liberalizzane il consumo alimentare purché sottoposto a vigilanza veterinaria. Poi più niente fino al gesto eclatante del giovane sindaco [VIDEO].