A Milano sembra possa sventolare libera la bandiera arcobaleno da quando la richiesta di Corinna Marrone Lignoli è stata accettata. La donna reclamava di poter comparire agli atti come una della due mamme del figlio che la compagna partorirà a giugno: con non poca fatica da parte delle due donne, la risposta della Giunta comunale del capoluogo lombardo è positiva.
"Abbiamo deciso che quando ci saranno richieste di questo tipo, noi ci saremo" afferma il sindaco, precisando che non c'è stata nessuna forzatura della legge. Insomma, un grande passo quello del comune di Milano, ma in quale direzione?
Omogenitorialità: tra diritto alla famiglia e crescità del bambino
Quando si parla di omogenitorialità bisogna considerare diverse istanze: da un lato vi è il diritto dell’individuo alla famiglia, dall'altro la possibilità di sostenere lo sviluppo psicologico di un bambino cresciuto da una coppia omosessuale. Ma lo sviluppo del figlio di genitori omosessuali può essere davvero considerato in pericolo?
Il report di Charlotte Patterson del 2005, che prendeva in esame circa 150 ricerche dei decenni precedenti, ha illustrato che gli ambienti domestici forniti da genitori omosessuali hanno la stessa probabilità di quelli forniti da genitori eterosessuali di supportare lo sviluppo psicosociale dei figli.
Nel decennio successivo, ancora molte altre ricerche hanno confermato questi dati.
Via via le ricerche sono divenute sempre più attendibili e oggi moltissimi studiosi di questo tema e i dati che ci offrono confermano in modo compatto quanto scriveva Patterson nel 2005. Inoltre le recenti indagini non sono più indirizzate al solo aspetto dello stato di salute della famiglia, ma anche ad aspetti più specifici e particolari.
Ne è un esempio la ricerca effettuata nel 2010 dai sociologi americani Timothy Stacey e Judith Biblarz,i quali hanno indagato l'influenza della variabile "genere" sulle competenze genitoriali. Hanno scoperto così, tra l'altro, che le madri lesbiche preferiscono in generale le figlie femmine, i padri eterosessuali i figli maschi, e i padri gay non sembrano avere particolari preferenze in un senso o nell'altro.
Una recente analisi della letteratura scientifica sull’omogenitorialità compiuta da Adams e Light nel 2015 ha passato in rassegna tutte le pubblicazioni scientificamente accreditate al mondo per concludere che, intorno agli anni 2000, la comunità scientifica internazionale ha raggiunto l’unanimità sul principio che non sussistano differenze significative tra figli di genitori omosessuali e di quelli eterosessuali.
Le indicazioni degli studiosi sembrano tendere verso una risposta favorevole ai figli nelle coppie omosessuali, malgrado sussista ancora un dilemma esistenziale attorno alle problematiche riscontrate dalla crescita di un bambino nell'atmosfera di intolleranza che spesso si manifesta platealmente.