Imprenditori, liberi professionisti, chef ma anche personaggi più o meno noti del mondo dello spettacolo, ex concorrenti del Grande Fratello ed una modella italo-brasiliana che avrebbe partecipato all'Isola dei Famosi. Tra i clienti dei pusher di coca, eroina e hashish in azione nel Milanese, c'erano anche diversi nomi famosi. È quanto emerso dall'inchiesta denominata "The Hole", portata avanti dal tribunale di Milano, sfociata in 23 arresti nel capoluogo lombardo.

Gli spacciatori "lavoravano" su un territorio decisamente vasto (dalle "vele" di Bollate al centro, passando per le vie del Quadrilatero della moda) e potevano contare sulla protezione della 'ndrangheta, e in particolare del clan Barbaro e della malavita rom (guidata, dal carcere, dal boss Alan Spada).

I clienti ordinavano le dosi al telefono, e la consegna avveniva, nel giro di poche ore, a domicilio.

Il sequestro e la batteria

Gli uomini dell'Arma, appartenenti al Comando provinciale di Milano, hanno sequestrato più di 300 kg destinati ai locali della movida milanese e allo "spaccio a domicilio". Inoltre sono state rinvenute anche diverse armi.

Nell'ordinanza del gip Maria Vicidomini, spuntano i nomi di due fratelli, Giuseppe e Adalberto D'Aiello, due trafficanti che si sarebbero occupati del "delivery" della droga. Si presume che avessero una propria rete di spaccio e che gestissero una "batteria" che si muoveva soprattutto nel cuore di Milano. La loro attività, secondo gli inquirenti, iniziava nel tardo pomeriggio e si concludeva a notte fonda.

Nel corso dell'operazione "The Hole" sono stati apposti i sigilli ad un centro estetico di Cerro Maggiore (vicino Milano). Stando al materiale raccolto dagli investigatori, avrebbe funto da base per i malviventi: pare, infatti, che lì si incontrassero Domenico e Antonio Barbaro (affiliati alla 'ndrangheta) per gestire i loro affari.

Il locale risulterebbe intestato ad un certo Mattia Peitavino, ma in realtà si tratterebbe solo di un prestanome per conto del trafficante Massimo Rosi, arrestato nel maggio di due anni fa.

Al vertice della piramide per il traffico di cocaina ci sarebbe Antonio Agresta, 45enne di origine calabrese. Hashish e marijuana - provenienti dalla Spagna - invece, pare fossero gestiti perlopiù da magrebini che avevano la loro base in alcuni palazzi di Via Turati.

"The Mask"

L’indagine "The Hole" è scaturita da un'altra operazione denominata "The Mask", che ha portato all'arresto di alcuni rapinatori, Davide Graziano e Yari Viotti, accusati, tra l'altro, del tentato omicidio di un carabiniere. I malviventi erano in contatto con Michele Antonino, 39 anni, e proprio indagando su quest'ultimo, gli uomini dell'Arma hanno scoperto la rete di spacciatori della movida meneghina.