Corinna Marrone Lisignoli, publisher director di un sito web, ha fatto recapitare in questi giorni una lettera indirizzata alla rubrica del Fatto Quotidiano gestita da Selvaggia Lucarelli.
Il figlio di due madri
Nella lettera, la donna racconta di come sta portando avanti la sua battaglia con il Comune di Milano e con varie associazioni al fine di vedersi riconosciuta la patria potestà – quindi vedersi registrare all'Anagrafe comunale come mamma a tutti gli effetti – del figlio della sua compagna, Manfredi, che nascerà il prossimo giugno.
Corinna racconta così la sua battaglia per vedersi riconosciuti i diritti di madre: all'inizio, spiega, la sua richiesta è stata immediatamente respinta dal Comune, che avrebbe proposto di registrare il figlio a Torino.
Dopo la reazione indignata della publisher Lisignoli, che ha richiesto poi l'intervento e il supporto del movimento dei Radicali – che si definisce nelle sue campagne come "il movimento politico italiano liberista, liberale e liberatorio" – il sindaco milanese Giuseppe Sala (PD) si sarebbe rifiutato di rilasciare dichiarazioni. Nei giorni scorsi, però, la svolta: la Giunta comunale ha finalmente deliberato lo scorso venerdì l'autorizzazione a procedere con la registrazione del nascituro presso l'Anagrafe di Milano, confermata poi dagli assessori Pierfrancesco Majorino e Roberta Crocco.
"Nessuna forzatura nella legge"
Il sindaco Sala ha in seguito ritrattato la decisione presa dalla Giunta sostenendo che nel riconoscimento di Corinna Marrone Lisignoli come madre del figlio della compagna non ci sia alcuna violazione o forzatura dell'attuale legge sulla patria potestà.
Risale al 2011 infatti un fatto analogo, in cui due donne vennero riconosciute come madri di un altro bambino, la cui sentenza di Cassazione stabilì che fosse un "mero pregiudizio" sostenere che sia dannoso per il figlio essere cresciuto da genitori dello stesso sesso. Il sindaco sostiene inoltre che "Milano è pronta", insieme ad altre città in cui da tempo è possibile iscrivere figli di genitori dello stesso sesso all'Anagrafe, Torino e Roma in primis, seguite da Bologna e Lucca.
L'assessore Majorino, rispondendo a un'altra lettera inviata alla Giunta da Selvaggia Lucarelli, annuncia il sostegno per tutte le coppie dello stesso sesso che faranno richiesta di tutela dei figli da questo momento in poi, nei casi in cui la maternità delle donne sia certa, mentre riserva "riflessioni" nel caso di "situazioni dubbie".