"Se non combattiamo il rapporto mafia-Politica mai combatteremo fino in fondo le mafie". Così il ministro dell'Interno, Marco Minniti, a Palermo, nel giorno del ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci, nel ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Era il 23 maggio 1992, una data destinata a rimanere indelebile. Poche settimane dopo, il 19 luglio, la strage di via D'Amelio. Un altro duro colpo allo Stato. Perdevano la vita Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

A Palermo, Minniti ha aggiunto che lo scioglimento dei consiglio comunali "é il primo anello" per contrastare "questo rapporto". Dichiarazioni pubblicate anche sul sito internet del ministero dell'Interno. In poco più di un anno sono stati sciolti trentasette consigli comunali, otto nel 2016. Minniti ha tenuto a sottolineare che quando si percorre la via dello scioglimento di un civico consesso, a causa d'infiltrazioni di genere mafioso, "non è mai una festa della democrazia", ma si tratta di un atto doveroso e necessario . Minniti si è soffermato pure sui tentativo delle mafie di realizzare un rapporto d'intimidazione e controllo a volte con la politica, altre con le istituzioni.

Serve una struttura di contrasto a livello europeo

Minniti ha auspicato la necessità della realizzazione di una struttura di contrasto a livello europeo. Per il ministro i tempi sono maturi, dopo che in Italia si è creata la "Procura nazionale antimafia e antiterrorismo". L'Europa non può attendere ancora, ma deve dotarsi al più presto di uno o più di strumenti "di fortissimo coordinamento" come quelli presenti nel nostro Paese.

Poi, riferendosi, al valore della magistratura e delle forze di polizia italiane, Minniti le ha definite "numero uno" nell'azione di contrasto alle mafie di tutto il mondo.

La Dna

La Dna, acronimo di Direzione nazionale antimafia è composta dal Procuratore e da 20 magistrati del pubblico ministero, i sostituti procuratori. La direzione è organizzata in servizi e materie d'interesse, quelle che rivestono particolare importanza, studiate su tutto il territorio nazionale: mafia, camorra, 'ndrangheta, narcotraffico e non solo.

Attenzioni puntate anche su tratta di esseri umani, appalti pubblici, riciclaggio, ecomafie, operazioni finanziarie sospette, contraffazioni di marchi, misure di prevenzione patrimoniali. I sostituti procuaratori nazionali antimafia operano in diverse direzioni: attività di coordinamento presso le Dda, pareri sui collaboratori di giustizia, sull'applicazione del cosiddetto "41 bis", inserimento degli atti processuali delle Dda nella banca dati nazionale, cura dei rapporti con le autorità giudiziarie sensibili alle materie di nostra competenza.

Il valore delle scorte

Il ministro dell'Interno ha ringraziato di cuore Maria Falcone per aver pensato, durante la commemorazione, anche agli uomini delle scorte.

"Si parla di loro quando le cose vanno male", mentre solitamente, "quando vanno bene", tutto scorre in maniera rapida. Minniti ha tenuto a sottolineare lo straordinario valore dei componenti delle scorte, che ogni giorno, in maniera eroica e silenziosa, s'impegnano per gli altri, per proteggerli in situazioni di pericolo. Oggi vanno ringraziati quanti hanno donato la vita - senza esitazioni, senza se e senza ma - e coloro che oggi fanno questo lavoro con dedizione, serietà, impegno e grande generosità, senza risparmiarsi, per la collettività. Per lo Stato, per i cittadini onesti.