Un nuovo virus, soprannominato “NiV”, da “Nipah Virus” ha iniziato a far tremare l'Organizzazione Mondiale della Sanità da quando, nelle ultime ore, ha mietuto le prime vittime in India. Da alcune ore, infatti, il Paese è esposto al rischio di una vera e propria epidemia, e la preoccupazione ha iniziato a salire da quando la conta delle vittime è arriva a ben nove persone in tutto il paese.

Il Nipah Virus

Il NiV è un virus di origine animale di cui sono portatori i pipistrelli della frutta. È stato identificato per la prima volta nel 1998 durante un’epidemia che ha avuto luogo in Malesia, ed è un’infezione che riporta danni su umani e su animali.

Per fermare l’epidemia, il governo malese aveva optato per l’abbattimento dei maiali che erano entrati in contatto con i pipistrelli e che avrebbero potuto infettare gli uomini. In particolare, negli uomini si registrano letargia, debolezza e febbre, con coma che può verificarsi entro le quarantotto ore dal contagio e una percentuale di mortalità che si aggira intorno al 75%, e l’organizzazione Mondiale della Sanità lo annovera tra le otto nuove patologie più pericolose al mondo.

La situazione in India

In India si contano almeno nove vittime decedute a causa di quella che sembra possa essere una vera e propria epidemia, tutte provenienti dallo Stato del Kerala, e oltre venti persone sono ricoverate in ospedale con sospetto contagio da Nipah Virus.

Il ministro della sanità ha richiesto l’intervento del governo centrale e il segretario del ministero della Salute ha dichiarato:

«Abbiamo inviato campioni di sangue e campioni di liquidi corporei di tutti i casi sospetti per conferma al National Institute of Virology di Pune. Finora abbiamo avuto conferma che tre decessi erano dovuti a Nipah».

I funzionari indiani sono a lavoro per prevenire i danni di una possibile epidemia che si sviluppi in tutto il paese, mentre altri hanno riferito di aver rinvenuto un mango morso da pipistrello in una casa dove sono avvenuti i tre decessi per contagio da Niv.

L’ultima vittima è stata un’infermiera che lavorava nell’ospedale di Perambra Taruk: la giovane donna di trentun'anni presentava tutti i sintomi del virus ed era stata in contatto con alcuni pazienti contagiati.

Ad oggi, si contano circa trecento casi di contagi in tutto il mondo, con cento casi di decessi registrati. Al momento, non è stato creato nessun tipo di vaccino che possa combattere la malattia.