Una dozzina di dipendenti di Google ha deciso di abbandonare la compagnia, e oltre 4000 hanno firmato una petizione interna contro Project Maven. Ma cosa è questo progetto e perchè così tante persone stanno cercando di ostacolarlo?

Cos'è Project Maven

La tecnologia e lo sviluppo delle intelligenze artificiali stanno seguendo una linea di sviluppo esponenziale, e questo non è sfuggito agli occhi del Pentagono, che ne ha individuato delle potenzialità belliche: nasce così un accordo tra Google e il dipartimento della difesa americano. Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla società, il loro coinvolgimento riguarda solamente l'utilizzo di software open-source, e i sistemi di intelligenza artificiale non sarebbero utilizzati se non allo scopo di mappare aree geografiche e individuare i vari obiettivi.

La lettera dei dipendenti

La vicenda è spiegata nel dettaglio dal sito di informazione tecnologica Gizmodo, che ha avuto modo di intervistare i dipendenti licenziatisi. Essi lamentano una trasparenza minore di Google, che ha sempre incentivato i dipendenti a farsi avanti ed esporre i propri dubbi o le proprie lamentele nei progetti intrapresi dalla compagnia: abbandonare la compagnia pareva loro l'unico modo per lasciare un messaggio netto.

Più di 4000 dipendenti - tra cui rientrano più di 90 tra esperti di scienze informatiche e intelligenza artificiale e studiosi di etica - hanno poi sottoscritto una petizione interna contro il contratto stipulato con il Pentagono: in tale lettera essi si appellano alla responsabilità sociale di Google, che deve, oltre ad espandersi e migliorare le proprie tecnologie, dare dei benefici alla collettività.

Si appellano poi al motto aziendale “Don’t Be Evil”, considerando l'atto reo di aver violato la filosofia della compagnia.

Sottolineano poi come sia già nei piani del Dipartimento della Difesa americano l'installazione di analizzatori di immagini nei droni, taluni anche armati, il che è a davvero un breve passo dalla creazioni di armi automatiche in grado di uccidere un enorme numero di persone senza una qualsiasi supervisione umana.

Proseguono poi affermando come la stipulazione di contratti - di simili il Pentagono ne ha sottoscritti anche con Amazon e Microsoft - denoti una pericolosa alleanza tra le multinazionali in possesso di numerosi dati sensibili e l'esercito, e che l'utilizzo dei suddetti dati a scopi militari tradisca la fiducia che il consumatore ripone nell'azienda.

Tutti questi fattori, a cui va aggiunto l'enorme potere delle multinazionali, dimostrato recentemente dallo scandalo di Cambridge Analitica, concorrono nell'esigenza di stipulare dei trattati internazionali che vietino l'utilizzo di intelligenze artificiali nei conflitti armati.