Il tutto è avvenuto a Roma, dove in mezzo al materiale depositato all’interno di una recinzione di un cantiere all’aperto posto in via Felice Govean, una traversa di via Tiburtina, sabato scorso nel primo pomeriggio, un uomo e una donna si sono ritrovati per più di un’ora per fare sesso. Malgrado le telefonate degli abitanti del quartiere e la presenza sui balconi dei palazzi che si affacciano sul cantiere i due hanno continuato indifferenti, senza che nessuna autorità sia intervenuta sul posto prima che i due si allontanassero.

I due, presumibilmente di origine straniera, hanno raggiunto il posto e si sono immessi nel cantiere scavalcando, con estrema semplicità una recinzione realizzata con una rete in plastica fissata con delle semplici fascette e, appartandosi in modo assolutamente approssimativo, hanno consumato sul posto il loro prolungato rapporto sessuale.

Inevitabile l’interessamento degli abitanti della zona che hanno cercato di far intervenire la Polizia municipale e i Carabinieri, ma il loro intervento è stato intempestivo.

Il racconto degli abitanti del posto

Come riportato da uno degli abitanti dei palazzi che si affacciano sul cantiere affiancato al parco giochi di Via di Casal Bruciato, si è visto tutto benissimo. Era pieno giorno e dai balconi degli edifici su via Felice Govean si vedeva tutto chiaramente. Dopo i primi momenti di sconcerto e sorpresa, in cui si è pensato anche allo scherzo, i residenti hanno chiamato i Carabinieri, senza però ottenere risultati immediati.

Numerose sono le famiglie che abitano nei palazzi che si affacciano su quel cantiere edile e sui terrazzini, nel pomeriggio, vi erano anche molti bambini.

L’uomo e la donna, però, non si son fatti intimidire e hanno continuato imperterriti senza fermarsi. La cosa che più preoccupa e che ha infastidito chi ha assistito al tutto è il fatto che nessuno è intervenuto e che a nulla siano servite anche le chiamate al 060606, il Contact Center di Roma Capitale, dove il responsabile avrebbe addirittura risposto che la polizia municipale non era tenuta ad intervenire perché quella in cui si stava svolgendo il fatto era strada privata.

Malgrado le reiterate lamentele e le urla dei residenti, il rapporto della coppia è proseguito e a nulla è servito l’arrivo della pattuglia dei Carabinieri, un’ora e un quarto dopo, se non ad ascoltare i racconti dei presenti e a registrare quanto accaduto.

Sono stati gli abitanti dei palazzi che danno sulla via a contattare, subito dopo, il responsabile del cantiere edile per reclamare e pretendere un sistema più sicuro delle misure d’accesso, al fine di evitare il reiterarsi di situazioni analoghe o, addirittura, peggiori.

Gli abitanti del posto hanno voluto essere chiari e in molti hanno dichiarato che la necessità di maggiori tutele e di mantenimento dei limiti della decenza non è determinata dalla nazionalità dei due e né tanto meno dal colore della loro pelle, nella fattispecie si tratta di una questione di decoro, degrado e di atti che hanno travalicato i limiti della pubblica decenza.