Lunedì terribile per un tredicenne lombardo che si trovava in casa di amici, a Comabbio, in provincia di Varese. Il ragazzino si era recato in bagno per farsi una doccia ma ha confuso una bottiglietta di acido solforico per quella di bagnoschiuma, procurandosi ustioni di secondo grado alla testa, alle spalle, a una coscia e all'addome. L'episodio è accaduto poco prima di cena, alle 20.30 del 21 maggio scorso. Il giovane aveva chiesto ai proprietari di casa se, prima di cenare, poteva recarsi in bagno per fare una doccia. Poco dopo si sono sentite urla atroci provenire dal bagno.
Sul fatto indagano i carabinieri di Gallarate, anche se per il momento non ci sono altre ipotesi oltre a quella dell'incidente.
Il tredicenne non è in pericolo di vita
Dopo aver sentito le urla dell'adolescente, i presenti hanno chiamato immediatamente il personale del 118. Gli operatori sanitari sono arrivati rapidamente con un'eliambulanza e hanno trasportato il tredicenne all'ospedale di Legnano. Secondo le prime informazioni, il minorenne è in gravi condizioni ma non rischia la vita. La sostanza altamente corrosiva gli ha causato varie ustioni in diversi punti del corpo. Tutta colpa di un errore. Il giovane pensava che quella bottiglia contenesse bagnoschiuma, invece conteneva acido solforico usato dalla proprietaria di casa per eliminare le incrostazioni.
Acido solforico è altamente caustico e letale
I carabinieri di Gallarate hanno interrogato il giovane e hanno ricostruito la dinamica dell'episodio. In base alle prime indiscrezioni, la bottiglietta contenente acido solforico era priva di etichette. Tale particolare ha portato il ragazzino a ritenere che la sostanza nella bottiglia fosse bagnoschiuma e a usarla come tale, riportando diverse bruciature sul corpo.
L'acido solforico, sostanza altamente caustica, aveva ucciso tre anni fa il novantenne Vitale Uccheddu, residente a Sanluri, in provincia di Cagliari. Faceva caldo e il signor Vitale aveva sete. Dopo aver aperto il ripostiglio, aveva notato una bottiglia contenente un liquido trasparente. Pensava fosse acqua. In quella bottiglia, invece, c'era acido solforico.
Quando l'anziano si era accorto dell'errore era troppo tardi. Dopo il trasporto d'urgenza all'ospedale di San Gavino, il personale sanitario aveva fatto il possibile per salvarlo ma quella sostanza corrosiva gli aveva ormai provocato lesioni mortali.