Per il momento non compaiono in nessuna guida gastronomica anche perché non hanno un nome, neanche d'arte, né hanno 'stelle' nel curriculum perché sono 'absolute beginners', esordienti in cucina. Ma questo non è un problema perché sono stati programmati ottimamente e potrebbero diventare molto presto 'competitors' di rinomati chef quali gli italianissimi Barbieri, Cannavacciuolo e Cracco. Avversari che non indossano cappello e divisa e che non avranno mai il problema di sporcarsi il grembiule in cucina, ma che, in quanto ad abilità, potrebbero un giorno rimpiazzare ai fornelli i colleghi umani.

I 'mecha-wok', così si chiamano i cuochi robot, sono da pochi giorni al lavoro in un 'tecno fast casual' di Boston che si chiama 'Spyce'. Non è certo il primo ristorante automatizzato al mondo, ma questo ha un segreto. E' il primo con cucina robotica che prepara pasti complessi su ordinazione con la 'regia' di uno chef stellato.

Sette magiche pentole automatiche

Come funziona 'Spyce'? Ideatori e proprietari del locale sono quattro giovanissimi, appena diplomati al 'Mit', l'istituto di tecnologia del Massachusetts, negli Usa, una delle più importanti università di ricerca del mondo. Ideatori del progetto in collaborazione con Michelin Daniel Boulud, chef stellato francese nonché ristoratore con locali a New York City, Boston, Washington, Palm Beach, Miami, Toronto, Montréal, Londra, Singapore.

L'idea era di reinventare il 'fast casual dining', formula a metà tra il fast food e il ristorante, così da offrire pasti sani e gustosi a 7,50 dollari in tempi rapidi. In qualità di responsabile e supervisore della cucina automizzata, lo chef stellato Michelin Daniel Boulud partecipa alla nuova avventura promuovendo il lavoro dei colleghi robot.

In realtà i 'mecha wok' sono sette speciali pentole automatiche in grado di cucinare qualsiasi pietanza. Questi 'maghi' dei fornelli simultaneamente preparano i pasti in tre minuti, o anche meno. Una volta che il cliente abbia scelto quali ingredienti voglia nel suo piatto o quale menù (thailanese, indiano, marocchino piuttosto che a base di riso e pollo) e l'abbia selezionato dal suo schermo in modalità touch screen, un cuoco robot comincerà a preparare la pietanza utilizzando l'induzione magnetica.

A cottura ultimata, si inclinerà quanto basta per mettere il cibo in una ciotola per poi sciacquarsi automaticamente. Si avvera così il sogno di tutte le casalinghe. Certo, per il momento non sono ancora totalmente autonomi e si avvalgono del supporto di umani che tritano gli ingredienti prima di metterli a disposizione dei macchinari.

Robot che cucinano pasti complessi

Il vanto del locale è di avere una cucina robotica in grado di preparare pasti complessi. Mancano nel menù spaghetti, lasagne o piatti tipici italiani. Ma l'entusiasmo del giovane team di lavoro, forte del supporto di uno chef stellato, è tale e tanto da ritenere questo un esperimento culinario sull'automazione capace di regalere sorprese e sviluppi sorprendenti.

Al punto da sbaragliare prima o poi la concorrenza di famosi chef in carne ed ossa. Niente a che vedere insomma con 'Flippy', i robot che girano hamburger nella cucina di un fast food californiano momentaneamente sospesi dal servizio perché poco veloci, o con quanto accade in cucine già automatizzate. D'altra parte è questa la nuova tendenza: a Tokyo già da anni c'è il ristorante di sushi completamente automatizzato. A Berlino a dicembre 2017 ha aperto il primo ristorante del genere in Europa. Ora si aspetta che questa 'rivoluzione' possa applicarsi alla cucina italiana. Ma i robot saranno abbastanza intelligenti da preparare tagliatelle e timballi?