E’ primo pomeriggio quando, nel liceo di Santa Fe, accade l’irrimediabile: uno dei tanti studenti, un 17enne, fa irruzione all’interno dell’edificio e comincia a sparare. Sicuramente sei i feriti, tra i quali anche un agente di polizia. I morti sono una decina. Drammatica, davvero, la vicenda che ha visto coinvolto Dimitrios Pagourtzis, arrestato dopo essersi barricato tra le mura scolastiche. Le prime notizie ufficiali non sono arrivate da fonti statali, bensì da Facebook e da internet. Solo in un secondo momento lo sceriffo della contea di Harris, Ed Gonzales, ha confermato i fatti.

Una delle prime testimonianze è stata quella di una giovane che si trovava all’interno dell’edificio prima della fuga. Raggiunta telefonicamente da una delle emittenti televisive texane, ha dichiarato di aver visto, di persona, un’altra studentessa che, con una ferita sanguinante ad una gamba, si è trascinata lungo il corridoio per raggiungere l’uscita. In un secondo momento, ha affermato che è stata la propria professoressa a dare il segnale d’allarme e a far cominciare le procedure d’evacuazione.

Anche il presidente Donald Trump ha subito preso una posizione decisa nei confronti dell’atto scellerato: su uno dei suoi account ufficiali ha espresso il suo totale supporto alle famiglie delle vittime e ai ragazzi coinvolti e feriti.

Inoltre, il tycoon ha aggiunto di essere disponibile ad attuare seri provvedimenti per far sì che si evitino altre stragi di questo tipo. Negli USA, infatti, da inizio anno, sono state registrate già 22 sparatorie scolastiche.

Chi è il colpevole e quali sono le ulteriori implicazioni

Il giovane americano, Dimitrios Pagourtzis, è stato fortunatamente fermato dalle forze dell'ordine statunitensi.

Dopo che ha fatto fuoco, infatti, sono intervenute sul posto numerose ambulanze ed alcune volanti della polizia. Inoltre, un elicottero ha cominciato a sorvolare i cieli del Texas. Dopo aver fatto evacuare una buona parte degli ostaggi, i corpi di polizia sono riusciti a far costituire lo sparatore ed ora, ferito, quest’ultimo ha deciso di collaborare.

L’adolescente, non ha mai ottenuto un permesso d’acquisto per l’arma utilizzata nella Sparatoria e, dunque, sono iniziate diverse indagini. Sul sito “Khou” numerosi sono stati i dettagli scoperti: Dimitrios, sui suoi account social, qualche giorno fa, ha postato una fotografia con indosso la maglietta dalla scritta “born to kill”. Altre, invece, lo ritraggono con una lunga giacca verde ed alcuni simboli nazisti.

Secondo le prime ricostruzioni, lo studente sembrerebbe condurre una doppia esistenza. Se infatti a scuola gioca per la formazione di football, nella comunità della propria chiesa greca ortodossa, invece, fa parte della squadra di danza. Una seconda persona è stata fermata dopo il feroce assalto: si tratterebbe di un altro compagno, suo complice.

Ad ora, però, non ci sono le prove effettive del suo coinvolgimento. Emblematica la situazione. Infatti, proprio ad inizio maggio, si è tenuta qui una conferenza della National Rifle Association, da sempre organizzazione che si batte per far sì che ogni americano possa ottenere il possesso di un’arma da fuoco.

Anche il presidente statunitense si era espresso in merito: Trump aveva affermato che, secondo una propria idea, per combattere le stragi a scuola, si sarebbe dovuto armare il corpo docenti. Sull’account Twitter di quest’ultimo, dopo i fatti di venerdì, è apparsa una nota ben chiara: l’intenzione della nuova gestione statale è quella di togliere le armi dalle mani di coloro che potrebbero causare disagi per sé e per gli altri.

La situazione, ormai, negli USA, sembra stia diventando insostenibile. Sempre più persone sono libere di possedere un'arma da fuoco ed avvenimenti di questo genere sembrano essere "all'ordine del giorno". Se la Casa Bianca vuol davvero proteggere i propri cittadini da possibili sparatorie inaspettate, deve assolutamente regolarizzare in modo più efficace e deciso la compravendita di questi mezzi bellici. E' inammissibile che, all'interno di una scuola, possa entrare un ragazzo armato e che, senza controlli, possa mettere a repentaglio la vita dei suoi coetanei.