“Ci stanno ingannando”. Non usano mezzi termini gli uomini della Cia e di altri servizi segreti, interpellati dal sito di Nbc, secondo i quali la Corea del Nord non starebbe rispettando gli accordi con gli Stati Uniti sulla dismissione delle armi nucleari. Tutti i funzionari dell’intelligence intervistati dall’emittente – circa una decina – concordano tra loro: nello Stato asiatico si continuerebbe ad arricchire l’uranio per realizzare ordigni atomici, contravvenendo a quanto stabilito nell’incontro tra Donald Trump e Kim Jong-un a Singapore. Quindi, per queste fonti anonime, Pyongyang continuerebbe a costituire una minaccia per la sicurezza; dichiarazioni che si scontrano con quelle del presidente degli Stati Uniti, ormai certo di aver assicurato la pace nella regione.
I dubbi degli agenti segreti sulle mosse di Pyongyang
La tesi degli agenti è che il governo nordcoreano stia cercando di ottenere da Washington il maggior numero di concessioni possibili in cambio del disarmo, ma che contemporaneamente continui a seguire i suoi programmi di ricerca sul nucleare, considerati indispensabili per la sopravvivenza del regime. Infatti, se è vero che i test missilistici e gli esperimenti con armi atomiche sono stati interrotti, non esistono prove sulla riduzione delle scorte e sull’effettivo stop alla produzione di uranio. Ma tutti gli elementi riscontrati proverebbero inequivocabilmente che le autorità di Pyongyang stiano cercando di ingannare gli Stati Uniti sul rispetto della dichiarazione d’intenti di Singapore, da molti salutata come un passo concreto verso la pace in quell’area e come un modello da seguire per la risoluzione di altre situazioni di crisi, come quella con l’Iran.
Gli accordi tra Stati Uniti e Corea del Nord
Il documento firmato a Singapore tra Stati Uniti e Corea del Nord è strutturato un quattro punti. Per prima cosa i due Paesi si sono impegnati formalmente a riavviare le relazioni diplomatiche, ponendo fine alla reciproca chiusura che durava sin dagli anni ‘50. Poi si è convenuto di lavorare insieme per creare una pace stabile e duratura nella regione, in cambio di garanzie di sicurezza ed aiuti economici da parte di Washington.
Altro fondamentale punto – quello che Pyongyang non starebbe rispettando – è la “denuclearizzazione” dell’intera penisola, con impegni militari anche per gli Usa, come la fine delle esercitazioni congiunte con la Corea del Sud. Per finire, è previsto il recupero e il rimpatrio delle spoglie dei prigionieri di guerra e dei militari caduti nel conflitto che infiammò la regione dal 1950 al 1953.
Tuttavia sono rimaste in vigore tutte le sanzioni verso il regime di Kim Jong-un che saranno abolite solo nel momento in cui ci saranno prove concrete dell’avvenuta denuclearizzazione. Trump si era detto sicuro che questo processo si sarebbe svolto velocemente, molto più rapidamente dei 15 anni ipotizzati da alcuni esperti. Da quel momento il Paese avrebbe incominciato a ricevere aiuti economici dagli Stati Uniti. Sembra chiaro che, se fossero confermate le voci raccolte da Nbc, questa possibilità si allontanerebbe sempre di più, così come le speranza di pace nell’area.