Come cantavano Arisa e Lorenzo Fragola nella passata estate, 'siamo l'esercito del selfie'. C'è chi, però, per realizzare 'l'autoscatto perfetto' sembra addirittura disposto a sacrificare la propria stessa vita. Nello stato indiano di Goa, infatti, i troppi decessi causati dai selfie hanno spinto il governo a prendere una decisione tanto drastica quanto apparentemente incredibile, arrivando a vietarli in ben 24 zone della regione.
La vicenda
I selfie sono pericolosi? Sì, ma solo in determinate situazioni e in certe circostanze. La decisione del governo dello stato indiano di Goa di metter fine alla passione per gli autoscatti, infatti, è arrivata in seguito alla recentissima morte di due turisti, che si sono arrampicati su delle pericolosissime rocce solo per realizzare un'originale foto, finendo con l'essere uccisi dalle onde dell'Oceano Indiano.
Questa, però, è stata solo la cosiddetta 'goccia che ha fatto traboccare il vaso'.
Non troppo tempo fa, sempre in India, un uomo è stato sbranato da un orso. Fino a qui, si potrebbe pensare a un semplice incidente, se non fosse che, a causare quell'incredibile morte, sia stato il tentativo della vittima di realizzare un selfie nel quale si ritraeva vicino all'animale. Per tutti questi motivi, sulle spiagge e sui laghi di Goa, oltre che nelle zone limitrofe alle barriere rocciose, sono da poco apparsi degli evidenti segnali di 'divieto di selfie', in modo tale da provare a prevenire delle morti tanto assurde quanto facilmente evitabili.
Alcuni dati
Goa detiene un primato di cui risulta molto difficile vantarsi.
Ben 76 dei 127 'decessi da selfie' registrati tra il 2014 e il 2015, infatti, si sono verificati nello stato indiano. Numeri impressionanti, soprattutto se paragonati ai 9 morti in Pakistan e agli 8 in USA, che si posizionano rispettivamente al secondo e al terzo posto. Si tratta principalmente di turisti che, giunti sul luogo per la prima volta, si presentano totalmente inconsapevoli dei pericoli del luogo e, di conseguenza, tendono a non rispettare alcuna misura di sicurezza.
Secondo i dati forniti da alcuni ricercatori, nel 2015 ci sarebbero state più morti causate da selfie che da attacchi di squali. Gli stessi esperti hanno sono arrivati a formulare l'ipotesi che, dietro a un simile rischio, ci sia il desiderio da parte delle persone di ottenere il maggior numero possibile di apprezzamenti sui vari profili social. Insomma, 'non abbiamo più contatti, soltanto like a un altro post'.