Spaccio di stupefacenti nel brindisino, non è una novità. Questa volte sono coinvolte le marine a nord del capoluogo, in particolare Specchiolla, in agro di Carovigno, fino a Diana Marina nell'ostunese. Un tratto di costa che ormai sempre più spesso viene preso di mira dai trafficanti. Nella circostanza, però, non c'è stato un blitz antidroga programmato. Gli involucri infatti galleggiavano in mare e sono stati notati da alcuni bagnanti che prontamente hanno avvisato le autorità.

Costa brindisina al centro di traffici illeciti

Secondo le testimonianze dei bagnanti, un natante non meglio identificato sarebbe apparso più volte dinanzi alla costa, ma le forze dell'ordine, intervenute dopo le segnalazioni, non sono riusciti a identificarlo.

Hanno recuperato comunque i pacchi che andavano alla deriva in mare. Una volta aperti, hanno trovato all'interno un ingente quantitativo di stupefacente ed immediatamente è scattato il sequestro della sostanza. Il traffico illecito in questa zona della costa brindisina si spiegherebbe con la presenza di una fitta movida. Gli inquirenti sono da sempre attenti allo spaccio ed al consumo di droghe.

Le segnalazioni da una bagnina e un avvocato, spuntano alcune svastiche

Sul litorale di Specchiolla, marina di Carovigno, è stata una bagnina a notare i misteriosi involucri. La stessa ha quindi provveduto ad avvisare le forze dell'ordine che sono giunte sul posto. Nel caso di Diana Marina, nell'ostunese, secondo quanto riportato dal Quotidiano di Puglia, sarebbe stato l'avvocato Angelo Brescia ad accorgersi del pacco sospetto, motivo per cui il professionista ha chiamato gli agenti del commissariato di polizia di Ostuni.

Sui pacchi le forze di polizia hanno notato anche delle svastiche, un simbolo che, secondo gli investigatori, potrebbe essere un segnale di riconoscimento tra le bande di trafficanti. Una sorta di "codice segreto".

Nei giorni scorsi un altro episodio

Il ritrovamento di sostanze avvenuto sulla costa nord brindisina segue di pochi giorni un altro singolare episodio.

Infatti i carabinieri di Brindisi, nell'ambito di una operazione di controllo del territorio, pochi giorni fa hanno fermato un'auto che trainava un gommone. A bordo due brindisini, Fulvio Lonero e Massimo Ferrero. Nel corso della perquisizione del natante al traino, i militari hanno rinvenuto circa 250 kg di marijuana. I due, arrestati entrambi a seguito della scoperta, provenivano da Casalabate, marina in provincia di Lecce.

I mezzi acquatici, in un modo o nell'altro, sarebbero dunque i vettori sui quali si muove questo traffico illecito che potrebbe seguire le rotte ormai consolidate tra Albania ed Italia. Un aspetto che ha trasformato da tempo l'Adriatico meridionale in un hub fondamentale per i traffici di stupefacenti.