Il fenomeno devastante delle fake news sembra essere inarrestabile. Tra le 'bufale' che riscuotono più viralità e condivisioni, ci sono quelle a sfondo politico, quelle a matrice razzista e quelle che potrebbero essere definite delle perfette teorie complottiste. L'ultima che sta circolando sui social, in particolare su Twitter, sembra abbracciare tutte e tre le categorie, poichè pone al centro dell'attenzione una migrante camerunense, un presunto complotto ad opera di una Ong e il fatto che tale complotto dovrebbe minare alla credibilità del ministro dell'Interno.

Josefa e il salvataggio, per alcuni è tutto falso

La fake news che sta circolando in rete vede per protagonista Josefa, la donna salvata da Open Arms dopo essere rimasta per due giorni in alto mare, aggrappata ai resti del gommone affondato. La notizia, totalmente priva di fondamento, ha messo in dubbio sia la reale identità della donna che la veridicità del salvataggio, documentato con diverse immagini e video dai volontari. Secondo alcuni, per non dire molti, si sarebbe trattato di una messa in scena architettata a regola d'arte, con l'obiettivo di creare scompiglio e mettere in cattiva luce le politiche migratorie intraprese dal governo italiano. Josefa, in particolare, viene ritratta come un'attrice pagata dalla Ong per recitare una parte.

Tutto ciò dovrebbe trovare conferma nella presenza di smalto rosso sulle unghie della donna, che, in realtà, è comparso diverse ore dopo il salvataggio, e voleva essere un gesto gentile per distrarre la naufraga per qualche minuto, oltre a farla sentire curata e al sicuro.

Non esiste morale che fermi le fake news

Da quanto si è appreso nel giro dell'ultimo mese, non c'è morale o senso del cattivo gusto che possa limitare la creazione di fake news.

Infatti, questa, non è la prima volta in cui si verifica un episodio simile, dove qualcuno tenta di 'smontare' la tragedia che riguarda i migranti. All'inizio di luglio, era apparsa la macabra 'bufala dei bambolotti', che intendeva smentire la morte dei bambini migranti ritrovati sulla costa libica. Nonostante la drammatica vicenda fosse documentata e accertata, qualcuno ha comunque preferito la versione secondo cui si sarebbe trattato di un'altra scena pilotata e le immagini sarebbero state scattate all'interno di uno studio fotografico.

Negli ultimi giorni, invece, è stata la volta di un profilo falso che pubblicava dichiarazioni del tutto inventate riguardanti Roberto Saviano e alcuni politici di sinistra. Ciò che è chiaro, pertanto, è che il dibattito politico sembra essere sempre più presente in questo ambito di 'malainformazione', e che molte persone, in nome di un'ideologia o di un sospetto insinuato dall'alto, sono disposte a credere anche a ciò che appare fin da subito palesemente falso.