L’ultimo rapporto redatto da Save the Children - la più grande organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini attiva ad oggi in ben centoventi Paesi - mette in evidenza un aumento esponenziale della prostituzione minorile. Questa piaga sociale che fa parte del ben più ampio problema chiamato sfruttamento dell’immigrazione, è in netto peggioramento. Sono tantissime le ragazze e i ragazzi minorenni costretti a prostituirsi per pagare “dazio” e superare il confine di Stato a Ventimiglia, oppure anche solo per avere un po’ di cibo e un posto in cui poter dormire con un tetto sulla testa.

Anche solo un garage, un magazzino, un ripostiglio.

Prostituzione minorile, la tratta degli orrori

La relazione scritta da Save the Children è una nuova terribile tappa degli orrori umani. Orrori e violenze che si consumano su quella stessa strada che dovrebbe portare alla libertà queste innocenti creature, che fuggono da guerre e miserie. E invece, proprio sulla strada della libertà diventano schiave di loschi figuri senza scrupoli, spesso pedofili, ma con otime conoscenze, entrature e coperture. Una vera e propria tratta di minori, che l’associazione non esita a denunciare coraggiosamente, come ci ha abituato nel corso degli anni. Si tratta di ragazze provenienti per lo più dal Corno d'Africa e dall'Africa-sub-sahariana che devono versare ai "passeurs" tra i 50 e i 150 euro per il viaggio in auto.

La situazione peggiora

'Questa terribile situazione – spiegano i volontari di Save the Children – continua a peggiorare dallo sgombero dell’accampamento sul fiume Roja, avvenuta del mese di aprile 2018. Da quel giorno, i nostri operatori hanno verificato che molti minori sono rimasti in strada, in condizioni di vita assolutamente degradanti, promiscue ed estremamente pericolose'.

Il fenomeno è allarmante e colpisce in particolar modo le ragazzine e i ragazzini minori e di nazionalità eritrea, ma non solo. Succede a Ventimiglia. 'Basti pensare che nei primi mesi del 2018 abbiamo rilevato un notevole incremento di abusi rispetto all'anno precedente, quando questo fenomeno era limitato al 10% degli immigrati in transito', affermano ancora gli operatori.

Eritrea, Corno e Nord Africa

A scartabellare il rapporto di Save the Children si evince che degli oltre settecentocinquanta immigrati transitati da Ventimiglia verso la Francia, solo nello scorso mese di marzo, più della metà provenivano dall’Eritrea. E più di uno su cinque era minorenne. In ogni caso, il fenomeno non si limita solo agli eritrei, ma coinvolge più diffusamente tutto il Corno d’Africa e i Paesi dell’Africa-sub-sahariana. I minori, anche se il fenomeno coinvolge maggiormente le ragazze, vengono convinti a prostituirsi per il 'passeurs', che costa tra i cinquanta e i centocinquanta euro.

4.750 minori già scomparsi

A snocciolare i numeri della ricerca 'Piccoli schiavi invisibili 2018' parla al 31 maggio 2018 di oltre 4mila 750 minori ormai irreperibili dopo essere giunti in Italia.

Cioè quasi 5mila minori che dovevano essere tutelati hanno abbandonato le strutture di accoglienza e non sono mai più tornati. Il fenomeno è largamente diffuso al sud. Anche in questo caso, la maggior parte sono minori di nazionalità eritrea (14%), somala (13%), afgana (10%), egiziana (9%) e tunisina (8%). L’ingresso nel pericoloso universo dell’invisibilità espone questi ragazzini e ragazzine a rischi enormi. In particolare, le femmine minorenni che arrivano dal Corno d’Africa sono quelle che rischiano maggiormente di finire in strada a prostituirsi.