Tra i tanti like e commenti che rasentano il fanatismo che notoriamente riceve sui social network, Matteo Salvini non può certamente pretendere di piacere a tutti. In un periodo come quello attuale dove, onestamente, i toni da perenne campagna elettorale utilizzati dal ministro dell'Interno non fanno altro che esaperare gli animi, ci possono anche scappare frasi infelici. Tra la minaccia nemmeno tanto velata e la semplice 'bravata' il confine talvolta è sottile, Salvini può piacere o meno, ma certi toni vanno comunque condannati come la scritta comparsa a caratteri cubitali su un muro della città di Parma.

'Mi fanno pena'

"Non sparate a salve, sparate a Salvini" è il messaggio a chiare lettere con tanto di punti esclamativi comparso nei pressi del complesso universitario. Lo stesso vicepremier ha reso nota la minaccia ricevuta postando l'immagine sul suo profilo Twitter. "Mi fanno pena - ha commentato nel post - ma io non ho paura, andiamo avanti", proseguendo poi con il suo famoso hashtag #primagliitaliani. Sulla questione è intervenuta anche la deputata leghista Laura Cavandoli, esponente del partito in quel di Parma. "Cultura ed educazione non abitano qui", ha detto. Solidarietà viene comunque espressa anche dagli avversari politici. Il deputato del PD Emanuele Fiano ha sottolineato di voler "combattere la politica di Salvini con le nostre idee, diciamo no alla violenza", esprimendo nel contempo la solidarietà dem al ministro.

Infine il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che ha chiesto scusa a Salvini a nome della città da lui amministrata. "Parma non è questa, le idee politiche si combattono esprimendo altre idee. Chi scrive queste cose fa solo la figura da imbecille che degrada la propria città".