Roberto Saviano è da oggi indagato per il reato di diffamazione dopo la denuncia presentata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Non indietreggio, mai avuto paura" esordisce lo scrittore mentre la Procura di Roma parla di "atto dovuto". Salvini dal canto suo insiste: "Non ritiro la denuncia, è il minimo". Ricordiamo che il tutto è partito lo scorso 19 luglio, quando il ministro dell'Interno ha presentato formale denuncia su carta intestata del Viminale nei confronti dello scrittore per essere stato definito da quest'ultimo "ministro della malavita".

Saviano indagato per diffamazione

L'autore di Gomorra è ufficialmente indagato per diffamazione anche per aver affermato che Matteo Salvini si "eccita nel vedere morire bambini innocenti in mezzo al mare": la procura si sta muovendo velocemente e i guai per lo scrittore potrebbero essere molto seri. Negli ultimi giorni Saviano ha lanciato un appello ai vip chiedendogli di supportarlo e di non tacere, richiesta che però non ha sortito gli effetti desiderati, raccogliendo poche adesioni. Tra i politici che hanno preso le parti di Saviano c'è anche Nicola Zingaretti, che ha definito Saviano un "protagonista di un risveglio civile dell'Italia a difesa della legalità". Tra le carte depositate in procura Salvini ha allegato anche alcuni post e video postati su Facebook dello scrittore, come quello del 21 giugno: "Le mafie minacciano, Salvini minaccia".

Alcuni giornalisti, appresa la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati per Roberto Saviano, hanno chiesto a Matteo Salvini se intendesse ritirare la denuncia ma lui ha negato: "Ci mancherebbe altro...se è indagato mi sembra il minimo, un conto è la critica un altro è darmi del mafioso - ha dichiarato Salvini - è giusto che qualcuno si assuma le responsabilità di quello che dice".

Un altro segnale di conforto Saviano lo ha ricevuto dal capogruppo alla Camera di Liberi e Uguali Federico Fornaro, che si chiede quale sia il messaggio che Salvini vuole trasmettere agli italiani denunciando uno degli scrittori più conosciuti al mondo per la lotta alla mafia: "Ritiri questa denuncia - dice Formaro - a Saviano va tutta la nostra solidarietà.

Lo Stato non deve dare segnali di questo tipo contro uno dei più noti simboli della battaglia per la legalità e contro la criminalità organizzata". Nelle ultime ore stanno però giungendo messaggi di vicinanza alla scrittore finalizzati a "rompere il muro del silenzio - dice lo scrittore - perché ciò che succede in Italia non ci sta bene".