Dopo la notizia trapelata dal New York Times che vedrebbe Asia Argento protagonista di molestie sessuali nei confronti di un minorenne, ora è Sky (insieme a FremantleMedia) a prendere posizione sulla vicenda e con un comunicato fa sapere che, qualora le notizie rese note dall'illustre giornale newyorkese fossero confermate, non potrebbero far altro che interrompere la collaborazione con la Argento.

Asia Argento: da accusatrice ad accusata

Una storia che ha del paradossale considerando che, la stessa attrice, è da tempo impegnata nella sensibilizzazione contro gli abusi e le violenze sessuali.

Sostenitrice e simbolo del movimento #meetoo, è stata una delle prime donne a denunciare (non in tribunale, ma via stampa) il produttore Harvey Weinstein per averla, a suo dire, violentata quando l'attrice aveva solo 21 anni in una stanza d'albergo. Il fatto che vedrebbe la Argento non più vittima ma 'carnefice', risalirebbe al 2013. L’attore e musicista americano Jimmy Bennett all'epoca del fatto aveva 17 anni appena compiuti.

I due si erano conosciuti anni prima, nel 2004, su seti di un film dove la Argento svolgeva sia il ruolo di regista che quello di attrice. Nella pellicola, intitolata 'Ingannevole è il cuore più di ogni cosa', l'attrice romana recitava anche la parte della madre di un bambino di 8 anni, a sua volta interpretato da Bennett.

I due, negli anni, si erano scambiati qualche affettuoso messaggio su Twitter e secondo i legali del giovane lui vedeva nell'Argento una 'figura materna e una sorta di mentore'. E così nel 2013 la Argento, recatasi in California, avrebbe invitato Bennett nella camera del suo albergo, il Ritz Carlton a Marina del Rey dove avrebbe avuto con lui, appena 17enne, un rapporto sessuale.

A testimoniarlo, sempre secondo il New York Times, sarebbero alcune foto che raffiguravano i due a letto insieme.

Nessuno dei due protagonisti di questa triste vicenda ha voluto commentare, ma il New York Times sostiene che i legali del giovane avessero chiesto inizialmente un risarcimento di ben 3,5 milioni di dollari in quanto il loro assistito dopo quell'episodio era stato profondamente segnato e la sua carriera compromessa.

A dimostrazione di ciò i guadagni sempre minori col passare degli anni. La Argento, forse per evitare lo scandalo, avrebbe quindi patteggiato come risarcimento una cifra di 380mila dollari: in particolare 200mila subito (pare siano stati versati ad aprile) e il resto durante l'arco di un anno e mezzo.

Sky, nel comunicato, specifica anche di aver scelto la Argento come giudice per le sue competenze musicali e non per il suo coinvolgimento nel #meetoo o per le sue convinzioni personali. In ogni modo, se i fatti venissero confermati, questa vicenda sarebbe del tutto incompatibile con i principi etici e i valori di Sky e l'attrice sarebbe esclusa dal programma.