Quella che stiamo per raccontare all'interno di questo articolo è l'ennesima vicenda di violenza contro le donne, fenomeno che sempre più riempie le prime pagine dei giornali. In questo caso, la brutalità dell'uomo ha fatto sì che uccidesse la sua ex fidanzata incinta massacrandola a colpi d'ascia. Prima di distruggerle il cranio addirittura le è saltata sulla pancia per assicurarsi che il bimbo che portava in grembo perdesse la vita. Secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, l'uomo, Brock Wall trentottenne di Varsity Lakes, sulla Gold Coast australiana, è stato condannato a due ergastoli con l'accusa di omicidio e per aver violato un ordine restrittivo per violenza domestica.
La massacra con un'ascia e uccide anche il feto
Il brutale omicidio risale a circa tre anni fa, quando l'uomo ha assassinato la sua ex fidanzata trentaquattrenne, Fabiana Palhares, con un'ascia tomahawk, contundente di grande tradizione americana. Dopo averla aggredita e picchiata fino a farla svenire, Brock Wall ha cominciato a saltare sullo stomaco della vittima provocandole dei lividi ampi per essere sicuro che morisse anche il bambino per poi provocarle delle fratture sul viso e sul cranio con l'ascia. Nonostante ciò, la donna è riuscita a lanciare l'allarme ed è stata quindi soccorsa, ma le sue condizioni erano ormai troppo gravi ed è quindi deceduta poco dopo.
Secondo le informazioni raccontate dal quotidiano in questione, la coppia si era conosciuta nel 2014 e poche settimane più tardi la donna era rimasta incinta.
A quel punto, l'uomo ha cominciato ad avere atteggiamenti violenti nei suoi confronti e questo aveva portato alla rottura della relazione e a due ordini restrittivi nei suoi confronti che però sono stati violati. In più, l'uomo era accecato dalla gelosia e sosteneva che Fabiana lo avesse tradito reiterate volte, arrivando anche a mettere in dubbio di essere il padre del bambino e chiedendole quindi di abortire.
Arrivata la condanna definitiva per l'uomo che ha poi chiesto scusa
Nei giorni scorsi, però, è arrivata finalmente la condanna da parte della Corte Suprema di Brisbane nei confronti dell'omicida. Brock Wall adesso dovrà scontare almeno vent'anni di reclusione senza poter fare richiesta di libertà vigilata. L'uomo, che è in detenzione dal 2015, dovrà quindi scontare altri 16 anni e mezzo e ha voluto chiedere scusa qualche giorno prima che venisse effettuato il processo per quanto accaduto.