Un uomo ha ucciso i figli di 19 e 27 anni a colpi di arma da fuoco prima di suicidarsi. Ci troviamo a raccontare l'ennesima tragedia familiare, accaduta stavolta in provincia di Frosinone, precisamente a Esperia. L'uomo protagonista della vicenda è il signor Gianni Paliotta, di 70 anni, che prima ha sparato in casa propria ai due figli e poi si è tolto la vita, nei pressi di piazza Consalvo. Il suicida era un ex ferroviere di Esperia, conosciuto nel posto dai coetanei come un 'signore tranquillo'. I figli invece erano: Mariano, di 27 anni, che lavorava a Roma come chimico e Isabella, una 19enne che si era diplomata lo scorso giugno.

Stando alle informazioni raccolte, il signor Paliotta avrebbe usato una pistola per uccidere i suoi due figli, prima di togliersi la vita nella piazza centrale del paese situato non distante da Cassino.

La sciagurata tragedia di Esperia

Il movente dello sciagurato gesto dell'uomo non è ancora stato scoperto, anche se alcuni sostengono che la malattia che stava accompagnando la figlia - una grave patologia ai reni - lo avesse cosi turbato da provocargli pensieri omicidi. Fortunatamente, alla tragedia è scampata la moglie, nonché mamma dei due ragazzi, che è riuscita ad evitare la morte per il fatto che nel momento del delitto si trovava a svolgere delle commissioni, probabilmente presso l'ufficio postale.

In loco sono arrivati repentini i soccorsi, che altro non hanno potuto fare che accertare il decesso dei tre, e comunicarlo al procuratore di Cassino. Il medico legale sta collaborando con la squadra del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Frosinone, coadiuvato dai militari della compagnia di Pontecorvo, che stanno cercando di chiarire le dinamiche dell'accaduto ed eventualmente il movente dell'omicidio-suicidio.

Esperia: lo sviluppo delle indagini

Nelle prossime ore saranno inoltre raccolte le testimonianze dei parenti, per accertare se la possibile causa del gesto del signor Paliotta sia legata effettivamente ad uno stato d'esaurimento nervoso avuto in seguito alla scoperta della malattia della figlia, che probabilmente lui stesso non voleva accettare.

Si tratta però di ipotesi, anche perché tale motivazione non chiarirebbe perché nell'omicidio sia stato coinvolto anche il figlio, il quale per ovvie ragioni non poteva avere colpe della malattia della sorella. La prima ad essere sentita sarà sicuramente la mamma dei giovani e moglie dell'uomo, dalla quale ci si aspetta un elenco dettagliato di informazioni utili alla risoluzioni del caso che ha sconvolto l'intera provincia di Frosinone.