Ormai di Iushra, la bimba autistica bresciana, non vi sono più notizie dal 19 luglio, giorno della scomparsa nel mentre era in gita con l'associazione Fobap-Anffas sui monti di Serle, altopiano di Cariadeghe. Il campo base delle ricerche che ha visto la mobilitazione di centinaia di uomini tra protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri forestali e volontari, sindaco del paesino bresciano compreso, Paolo Bonvicini, è stato smantellato. Dopo settimana di ricerche infruttuose, in cui sono stati utilizzati mezzi e uomini specializzati nella ricerca di persone, il prefetto di Brescia Annunziato Vardè ha ordinato lo stop alle operazioni.

Anche il prefetto di Brescia si è dovuto arrendere all'evidenza

Il prefetto, che aveva ordinato le ricerche ad oltranza, si è dovuto arrendere all'evidenza. Tutta la zona, tutti gli anfratti e le grotte dei circa 700 ettari di bosco sono stati scandagliati ed esplorati anche da esperti speleologi giunti da ogni parte d'Italia. Anche l'utilizzo di droni e di cani molecolari in grado di fiutare la presenza di persone, è risultato vano. Si è ricorso pure all'ausilio di veggenti e sensitivi, ma anche questi hanno fallito nel tentativo di trovare la piccola Iushra Gazi, residente a Serle ma di origini del Bangladesh. Solo una persona non si è ancora arresa: il papà della piccola.

Il papà di Iushra non si arrende, è convinto che la sua piccola sia viva e nelle mani di qualcuno

Dopo lo smantellamento del campo base, con la fine delle ricerche, il papà di Iushra, Mohamed Liton Gazi, non si dà pace. Lui è convinto che la sua bambina sia ancora viva, teme che sia nelle mani di qualcuno e che pertanto ha deciso di continuare a cercarla.

In questo disperato tentativo ha chiesto anche l'aiuto della comunità di Serle, dando indicazioni precise in caso di avvistamento della piccola: non toccarla ma di segnalarne immediatamente la presenza. Per meglio identificarla, si è precisato anche come era vestita il giorno della scomparsa: maglietta gialla a fiori, fuseaux rosa, scarpe da ginnastica blu.

Si affaccia l'ipotesi del rapimento, sono gli stessi genitori a non scartare tale ipotesi

"Se nel bosco non c'è, non può essere sparita. E allora sono convinto che qualcuno l'abbia presa, che qualcuno l'abbia portata via". Queste sono le parole ma anche le convinzioni di papà Gazi e della madre che attende a casa sempre buone notizie, insieme al resto della famiglia. Iushra è la primogenita di 4 figli. "Non so dove sia, ma credo sia con qualcuno", questa la sua l'affermazione.

Le ricerche del padre, allora, continuano nella speranza di trovare la sua Iushra.