Nonostante la mobilitazione di oltre 500 uomini, tra protezione civile, carabinieri, vigili del fuoco, esperti speleologi e volontari, della piccola Iushra, la bambina autistica bresciana, non si hanno notizie da ormai 5 giorni.

Ricordiamo che la bimba di 11 anni, era in gita con la sua associazione Fopab-Anffas, sui monti di Serle, in provincia di Brescia, quando è scomparsa, allontanandosi dal gruppo e dai suoi accompagnatori. Agli uomini del soccorso si sono aggiunti in questi giorni di febbrili ricerche anche i cani molecolari in grado di percepire attraverso il loro fiuto particolare, l'odore umano.

Niente, anche questi hanno fallito: della undicenne nessun segnale, come non ha dato risultato utile l'utilizzo dei droni impiegati. Anche se si è ipotizzata l'interruzione delle ricerche, considerato il tempo trascorso e l'infruttuosità delle stesse, il prefetto di Brescia, Annunziato Vardé, ha deciso di non fermarsi. Le ricerche dovranno andare avanti fino a quando non si avranno elementi certi che ne obbligheranno l'interruzione. Così si è espresso l'alto funzionario governativo, andando incontro alla richiesta dei genitori della bambina.

Convocata anche una veggente per la ricerca di Iushra, la bimba autistica originaria del Bangladesh

Considerato che i droni mandati in volo di notte, dotati di particolari visori termici in grado di rilevare il calore in superficie, che i cani molecolari non hanno portato risultati utili alle ricerche, che gli speleologi ben addestrati nell'infilarsi in ogni anfratto non hanno trovato, almeno ad oggi, nulla che potesse dare un filo di speranza alla famiglia, si è deciso di convocare anche una nota veggente romana.

Purtroppo, però, anche le indicazioni date dalla stessa sulla possibile zona in cui cercare Iushra, sono risultate non giuste.

Il papà insiste per le ricerche, vuole almeno seppellire la figlia, se trovata morta

"Non me ne vado da qui finché non verrà trovata la mia bambina, viva o morta che sia". Questo il deciso proposito del papà di Iushra, Mdliton Gazi, padre di altre figli di cui il più piccolo di circa un anno, riferito al giornale di Brescia.

"Passeranno giorni o settimane, non mi interessa. Non posso vivere con questo peso, con questo dubbio. Anche fosse già morta, merita di essere salutata per l'ultima volta".

Parole che hanno commosso e spinto il prefetto di Brescia ed il sindaco del paese Paolo Bonvicini a non sospendere le ricerche.