Tre marocchini maggiorenni avrebbero stuprato una ragazza di 16 anni lo scorso dicembre in un paesino limitrofo ad Avezzano, un comune italiano di 42 351 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. L'accaduto risale a dicembre 2017 ma solo adesso è arrivato alla cronaca visto che la ragazzina non aveva avuto mai il coraggio di raccontare il drammatico episodio. La notizia è stata riporta da 'Il Gazzettino' che ha rivelato anche i dettagli della vicenda di stupro. Il Tribunale di Avezzano ha già aperto un'inchiesta e a breve verranno ricostruiti i fatti nel corso di un incidente probatorio, dove saranno ascoltati due indagati visto che il terzo non è ancora stato rintracciato dalle autorità.
La denuncia della violenza
I presunti colpevoli dello stupro sono A.C., 26 anni e A.M. di 24 anni che verranno difesi dai rispettivi avvocati: sul terzo uomo non è arrivata alcuna informazione. Stando alle prime ricostruzioni, pare che la ragazza frequentasse i tre che l'avrebbero poi violentata. È stata la stessa ragazza a rivelare l'accaduto ai genitori che successivamente hanno contattato le forze dell'ordine che hanno raccolto la deposizione della giovane. Al termine del racconto è stata formulata la denuncia che ha portato in breve tempo al rintracciamento dei due extracomunitari aspettando che venga fuori anche il terzo indagato. Le segnalazioni al magistrato non sono infatti bastate a fare recapitare la denuncia al terzo uomo che pare essersi dileguato nel nulla: la preoccupazione è che l'uomo sia tornato al proprio paese d'origine.
La violenza sessuale cosi come l'aggressione sono state accertate ma c'è da capire chi siano i reali colpevoli. La ragazza sarebbe stata adescata in una zona isolata dove la si trovava in compagnia di un gruppo di ragazzi. Stando a quanto comunicato dalla Procura un gruppo avrebbe costretto la minore a seguirli invitandola poi a spogliarsi e ad avere un rapporto con uno di loro mentre gli altri facevano il palo.
Una volta terminato il rapporto il gruppo avrebbe detto alla ragazza di non raccontare a nessuno la vicenda, minacciandola.
Il parere del Gip
Il Gip sostiene che la violenza sia stata programmata dal gruppo, una situazione che potrebbe pesare molto ai fini della condanna definitiva. Si è inoltre ipotizzato che gli indagati in precedenza abbiano già commesso reati simili ma che le vittime non abbiano mai trovato il coraggio di denunciare l'accaduto.
Secondo la difesa invece il rapporto sessuale sarebbe stato accondiscendente visto che la 16enne frequentava i ragazzi che l'avrebbero stuprata. Indubbiamente se ne saprà di più nel corso delle prossime settimane.