La vicenda brindisina di Vito Cisternino, meglio noto come "Nonno Vito", non si esaurisce. L'uomo continua a far parlare di se per i suoi servizi di pulizia straordinari che, quotidianamente, mette in atto in città. Un uomo di grande volontà, che effettua tali pulizie in maniera gratuita, senza chiedere nulla in cambio. Da qualche giorno però la sua attività sta facendo discutere, poiché negli scorsi giorni ha dipinto per errore il muro della cattedrale di Brindisi e, ieri pomeriggio, è stato beccato a dipingere la facciata dell'Archivio di Stato di Brindisi, un edificio storico risalente al XVII secolo.

Un'altra svista

Ovviamente neanche stavolta "Nonno Vito" lo ha fatto apposta. Si tratterebbe di una vista, un altro banale errore di valutazione. Infatti, la facciata dell'Archivio di Stato di Brindisi è attualmente dipinta con un colore giallo. Il 67enne non sapeva però che quell'edificio non si può dipingere senza le necessarie disposizioni degli Enti preposti alla tutela dei beni culturali, in quanto lo stesso muro tradisce in un certo senso i visitatori e i passanti, sembrando moderno. L'edificio in cui oggi sono ospitati gli uffici dell'Archivio, in passato era adibito a monastero e, già dal 1600, era la sede dei frati Carmelitani Scalzi. Fu poi successivamente utilizzato come caserma nel corso del 1800 e poi venne abbandonato, fino a quando dal secolo scorso divenne sede principale dello stesso Archivio.

Tutto questo "Nonno Vito" non lo poteva sapere, e quindi ieri pomeriggio, pennello alla mano, ha cominciato a dipingere la facciata dello storico edificio. La segnalazione è partita da Roberto Quarta, esponente politico locale, il quale in un suo post su Facebook ha riportato la foto dell'uomo che era intento a dipingere la facciata dell'Archivio.

Quarta, prendendo atto della buona volontà dell'uomo, ha immediatamente ordinato all'Amministrazione comunale di intervenire, prima che lo stesso Cisternino si metta nei guai con le autorità locali.

Premiato dal Comune

Vito Cisternino, come ricordavamo in un precedente articolo, fu premiato qualche settimana fa proprio dal sindaco del capoluogo di provincia adriatico, Riccardo Rossi, il quale, riconoscendo la buona volontà dell'uomo, volle assegnarli un riconoscimento.

Ma poi la situazione è sfuggita di mano, e Cisternino sta cominciando a dipingere e a manutenere cose che, di regola, non dovrebbe, come ad esempio i monumenti storici. La scorsa volta fu ingannato dalla pietra con cui la cattedrale è costruita, il carparo, questa volta dal colore giallo di un muro che tutto è tranne che moderno. Anche il collega Gianmarco Di Napoli, direttore della testata giornalistica locale Il 7 Magazine nonché di Senza Colonne News, aveva sottolineato in un editoriale datato 21 settembre 2018 (sempre sulle stesse testate giornalistiche), di quanto sia bene valorizzare e riconoscere l'impegno di una persona come Vito, ma nello stesso tempo Di Napoli faceva presente di come "la cosa pubblica non può essere toccata".

Anche sui muri dell'Archivio ora si interverrà per rimuovere le pennellate fatte dal pensionato. Visto che la situazione sta diventando abbastanza seria, lo stesso Roberto Quarta in questo senso si augura che qualcuno, con le buone maniere, faccia capire all'uomo cosa può e cosa non può manutenere. In modo che il suo servizio possa procedere senza nuovi, clamorosi, intoppi.