Un uomo di Frosinone è stato accusato di abusi sessuali su un minore. Gli atti di coinvolgimento in attività sessuali, fisiche e psicologiche nei riguardi di un ragazzino che all'epoca dei fatti aveva solo 11 anni sarebbero durati per circa un anno. L'aguzzino, un quarantenne che vive con i genitori poiché non sposato, avrebbe approfittato del rapporto di amicizia che aveva con la madre e il padre del ragazzino per abusarlo. L'uomo quarantenne pare fosse stato incaricato dai genitori per dare lezioni al piccolo sull'utilizzo del computer: Alla fine, quello che doveva essere un insegnante, si è rivelato essere un aguzzino, un pedofilo.
Frosinone: pedofilo filmava tutti gli abusi su un 11enne
Gli abusi ai danni del minore son durati finché i genitori non hanno cominciato ad insospettirsi del comportamento insolito del figlio. Nel dettaglio è stata la mamma ha porsi delle domande sui motivi dell'angoscia del bambino, collegandola cronologicamente con l'inizio delle lezioni sull'utilizzo del computer. Dopo varie insistenze da parte dei genitori, è stato lo stesso ragazzino a confessare quanto stava succedendo da più di un anno. Successivamente, la donna ha denunciato il fatto alle autorità che hanno cosi iniziato a cercare di ricostruire nel dettaglio la vicenda.
Dall'inizio del 2017 sino alla scorsa primavera, l'uomo pare abbia approfittato del piccolo forzandolo ad avere rapporti sessuali.
I 'giochi' del quarantenne con il ragazzino venivano anche filmanti e poi salvati sul computer. Gli inquirenti che hanno perquisito il pc dell'uomo, hanno infatti trovato una serie di foto e video pedopornografici che ritraevano l'aguzzino e la vittima in atteggiamenti intimi, oltre a materiale pedopornografico di altri ragazzini.
Ad occuparsi della vicenda riguardante gli abusi sul minore sono stati i Carabinieri della Compagnia di Alatri.
Le accuse nei riguardi del pedofilo
Nel corso delle indagini, supportato da personale competente e con l'aiuto di uno psicologo, il ragazzino ha confermato di essere stato costretto ad avere rapporti sessuali con l'uomo.
Le dichiarazioni del piccolo 13enne e i file rinvenuti all'interno del personal computer dell'uomo sono stati dunque decisivi per inchiodare il pedofilo. Il Procura di Frosinone ha infatti emesso una misura di custodia cautelare in carcere per il quarantenne le cui responsabilità penali sono parse sin da subito inequivocabili. L'uomo sarà sottoposto ad un regolare processo nel quale dovrà difendersi dalle accuse di violenza sessuale aggravata e di prostituzione minorile.