Nuovo caso di aggressione nei riguardi di uno dei tanti operatori del 118. L'ultimo drammatico caso riguarda un'infermiera di Lecce, che ha reso pubbliche le foto del suo volto pieno dei segni dell'aggressione da parte di un paziente, durante un comunissimo trasporto in ambulanza. Una vera e propria ira inspiegata, quella avuta da una donna di 52 anni che, probabilmente, era sotto effetto dell'alcool e che si trovava in piazza Sant'Oronzo, uno dei luoghi più frequentati a Lecce.

Il racconto dell'operatrice del 118

I dettagli della vicenda sono stati riportati dalla 'Gazzetta del Mezzogiorno', che ha tenuto a chiare i fatti.

Pare che, alle ore 12 circa, fosse arrivata una segnalazione al centralino che richiedeva l'intervento del 118: una chiamata non terminata poiché la donna sembrava essere scappata. Dopo una decina di minuti circa, una nuova segnalazione sempre per lo stesso accaduto. Questa volta, però, i soccorritori sono riusciti a cogliere la richiesta precipitandosi in piazza. Arrivati sul posto, hanno scoperto che la donna da soccorrere era una 52 enne di Milano.

La signora si trovava però in uno stato di agitazione e sembrava essere quasi ubriaca. In aiuto dei soccorritori del 118, anche una pattuglia della polizia che ha però avuto difficoltà nel convincere la donna in preda all'agitazione ad entrare sull'ambulanza.

Dopo svariati tentativi e con un pizzico di forza, la milanese è salita sul mezzo di soccorso apparentemente serena. Dopo aver ricevuto le prime cure, la donna ha sferrato un pugno in faccia all'infermiera prendendola anche a calci in maniera brutale.

La delusione dell'infermiera

L'infermiera non si aspettava la reazione della donna poiché era convinta di aver placato la sua ira manifestata all'arrivo dei soccorsi.

'Mi ha fatto veramente male, non riesco a vedere dall’occhio sinistro', ha confessato Maria Giovanna Zippo uscita malconcia dall'aggressione avvenuta in pieno centro a Lecce. Lo spiacevole accaduto non è il primo nella vita dell'infermiera, che alla stampa ha rivelato come in 14 anni di servizio questa sia stata la seconda aggressione nei suoi riguardi: 'Stiamo combattendo da anni perché la Regione ci riconosca l’indennità di rischio.

Vogliamo il riconoscimento e la riconoscenza'. Uno stato d'animo ferito e deluso quello di chi rischia ogni giorno di essere infettato da qualche ago o di essere travolto dalle automobili in strada senza ricevere alcuna indennità di rischio. La vicenda ha riaperto una ferita mai del tutto cucita, visto che il problema inerente la sicurezza degli operatori del 118 vige da anni in Italia.