Per il crollo del ponte Morandi a genova, avvenuto il 14 agosto scorso, si sono fatte numerose ipotesi. La più suffragata è quella che ci sia stato un cedimento strutturale, dovuto alla corrosione degli stralli in acciaio. Proprio poche ore fa la Procura ha dichiarato di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di una bolla d'aria, creatasi allorquando i cavi in acciaio furono ricoperti con il cemento armato precompresso. Alla nuova schiera di esperti, che stanno cercando di capire le cause del collasso dell'imponente viadotto sul torrente Polcevera, si è aggiunto da poche ore l'ingegnere Enzo Siviero, un esperto in materia di ponti: per lo stesso il crollo del Morandi sarebbe riconducibile, nella dinamica, a quella di un attentato.

E spiega perché.

L'ingegnere sulla tv veneta: 'Il ponte è collassato rapidamente dal basso'

Siviero ha esposto la sua teoria durante un'intervista su un'emittente locale veneta. Nella stessa ha ravvisato come la struttura sia collassata dall'alto verso il basso. Questa dinamica sarebbe riconducibile a quella di un attentato, poiché, sempre secondo il professore, sarebbero state usate delle microcariche esplosive per poter far crollare l'intera struttura. Immediatamente l'intervista si è propagata a macchia d'olio sui social, dove l'ingegnere ha incontrato sia sostenitori che scettici. Il professore ha comunque affermato che la sua è soltanto una mera ipotesi, come le tante ad esempio che si sono formulate in questi giorni: una delle tante ad esempio quella che vede un fulmine responsabile del disastro.

Il professionista un consulente di Sprea

L'ingegnere Enzo Siviero è un noto professionista nonché accademico, in quanto è stato professore di statica e progettualità di ponti presso l'Università "Ca Foscari" di Venezia. Non solo, è stato uno dei più accaniti sostenitori del progetto "Ponte sullo Stretto". Insomma un professionista dal curriculum non indifferente.

I colleghi di Repubblica riportano inoltre come lo stesso professionista sia stato un consulente della Sprea, una delle società controllate da Autostrade per l'Italia. Subito dopo l'intervista, è stata la stessa azienda concessionaria a emanare una diffida nei confronti del professionista, il quale da ora in poi non sarebbe più autorizzato a rilasciare dichiarazioni per conto del gruppo Autostrade. Tali informazioni si apprendono dalla stampa nazionale.