La Germania non ha pagato né le esequie né il rimpatrio dei due bambini di cittadinanza tedesca che sono stati uccisi dalla madre nel carcere di Rebibbia. A pagare le spese del funerale e del rimpatrio delle salme di Divine e Faith, i due piccoli buttati giù dalla rampa delle scale dalla madre, saranno l'ospedale Bambin Gesù e il Comune di Roma.
La Germania non paga il rientro delle salme né il funerale
Un detto dice che gli amici si scelgono e i parenti no, sfortunatamente a questi due fratellini sono capitati due genitori decisamente pessimi: la madre, l'omicida che in preda a un raptus li ha lanciati dalle scale, è una tossico dipendente con precedenti per spaccio, il padre è invece un nigeriano in carcere in Germania colpevole di far parte di una banda di criminali nigeriani dediti allo spaccio e al traffico di stupefacenti.
Entrambi i genitori sono cittadini tedeschi, quindi ci si sarebbe forse potuti aspettare che la Germania si offrisse di sostenere le spese richieste per lo svolgimento dei funerali e per il rimpatrio del corpo. Non è andata così.
Le esequie dei piccoli, nel silenzio mediatico, si sono svolte nella giornata di ieri nella chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo. Alla cerimonia erano presenti anche gli infermieri dell'ospedale che hanno tentato di salvare la vita a uno dei due bambini quando è arrivato al nosocomio vaticano in codice rosso. Dato che i genitori non sono in condizioni di farlo, solo le istituzioni potevano sostenere l'onere di provvedere alle spese funebri dei bambini, e sono state quelle italiane, e non quelle tedesche, ad occuparsene.
Il giorno prima del funerale dei poveri bambini, i vertici dell'ospedale Bambin Gesù hanno deciso di sostenere le spese per il rientro delle bare in Germania. Le spese del funerale, invece, sono state sostenute dal Comune di Roma che ha inoltre gestito velocemente le pratiche per il rimpatrio.
Lutto cittadino a Roma
Nella giornata di ieri, in concomitanza con le esequie dei bimbi, la sindaca Raggi ha proclamato il lutto cittadino per ricordare le due piccole vittime.
L'amministrazione comunale di Roma, colpita da quanto successo, ha deciso così di manifestare la sua più sincera vicinanza e partecipazione al profondo dolore che ha colpito molte persone. Alla funzione religiosa hanno partecipato non solo gli infermieri ma anche diversi medici dell'ospedale romano, uno dei cappellani del carcere di Rebibbia ha lanciato un appello affinché vengano promosse iniziative per eliminare la detenzione dei bambini.