Droga, tantissima droga, nascosta dietro un “finto” muro di un appartamento in via Ardenne, nel quartiere di San Michele, a Cagliari. Oltre cinque chili di sostanza stupefacente, 2 chili e 350 grammi di cocaina e tre chili di hashish che – se venduti nel mercato al dettaglio della droga – avrebbero fruttato anche un milione di euro. Il custode di tutto questo – secondo quanto accertato dagli investigatori della Squadra Mobile della Polizia – era Lucio Barrago. Un cagliaritano insospettabile di 48 anni, ufficialmente disoccupato e che mai aveva avuto guai o problemi con la giustizia.

L’uomo – dopo una serie di appostamenti e controlli – è finito in manette ed ora si trova in una cella del carcere di Uta. In attesa di essere interrogato dal pubblico ministero di turno, Rossella Spano, che ha appunto disposto l’arresto dell'uomo.

Oggi per il disoccupato – difeso dall'avvocato Gianluca Aleppi – sarà fissato l’interrogatorio di garanzia in carcere. Secondo gli investigatori della Mobile – coordinati dal primo dirigente Marco Basile – Barraggo sarebbe soltanto il custode della droga che sicuramente sarebbe dovuta essere “trattata” da altri. La cocaina infatti sembra essere di ottima qualità e non era stata ancor ‘’tagliata”. Questo fa appunto pensare che la sostanza stupefacente sarebbe dovuta passare per alte mani, prima di essere immessa nel mercato dello spaccio al dettaglio.

Un blitz nato da una soffiata?

Gli investigatori della Mobile non si espongono, ma voci di corridoio assicurano che il blitz andato in onda mercoledì sera nel quartiere di San Michele, era stato già studiato a tavolino. Negli uffici della Polizia infatti era giunta voce che in un appartamento di via Ardenne, c’era nascosta della droga.

Tantissima droga che era destinata al mercato cagliaritano: ed è stata l’esperienza e la conoscenza del quartiere da parte della Polizia a portare a questo importante arresto. Dopo giorni e giorni di appostamenti infatti gli investigatori della Mobile sono riusciti ad individuare l’appartamento “sospetto” che veniva frequentato in particolare da Lucio Barrago, un insospettabile disoccupato.

Hanno aspettato che l’umo rientrasse in casa ed hanno fatto scattare il blitz, fulmineo. Quando sono entrati nell'appartamento, almeno apparentemente, tutto era in ordine: solo quando sono andati a controllare la camera da letto, i loro sospetti son diventati realtà.

Nella stanza in cui l’uomo dormiva infatti c’era una parete appena rifatta: aveva ancora l’intonaco fresco e toccandola sembrava quasi fosse una copertura per qualcosa. Ed infatti i poliziotti hanno subito trovato – in una piccola nicchia – tre panetti di hashish per un peso totale di tre chilogrammi. La perquisizione è andata avanti e una volta eliminata la finta parete, i poliziotti hanno trovato qualcosa di ancora più interessante.

Esattamente quattro confezioni di plastica che contenevano una sostanza di colore bianco ancora in pietra: 2 chili e 350grammi di cocaina purissima, hanno stabilito le analisi. Droga che era stata nascosta anche in sei buste trasparenti che sono state recuperate sotto il lavandino della cucina. Sostanza stupefacente che – una volta tagliata e immessa nel mercato – secondo la Polizia avrebbe potuto fruttare anche un milione di euro.

Un semplice custode?

Durante la perquisizione dell'abitazione di via Ardenne, è saltato fuori anche un bilancino di precisione e un coltello, sporco di droga. Indizi che avrebbero dovuto far pensare ad una vera e propria casa dello spaccio: “Probabilmente Barrago è solo un semplice custode”, ha spiegato ai giornalisti Marco Basile, dirigente della Squadra Mobile di Cagliari.

“La droga che abbiamo sequestrato – spiega il poliziotto – era ancora da lavorare. Insomma non era destinata ancora allo spaccio diretto – prosegue – ma l’arrestato con ogni probabilità l’avrebbe dovuta consegnare a qualcuno che poi l’avrebbe tagliata e lavorata. Spesso i gruppi criminali utilizzano infatti insospettabili per effettuare grossi passaggi di droga. Come appunto in questo caso”.