Una discussione simile a tante altre verificatesi in passato si è improvvisamente trasformata in tragedia. È avvenuto a Nichelino, popolosa cittadina dell’hinterland di torinese, intorno alle 18:40 di domenica 2 settembre. In un appartamento in via Juvarra Silvia Rossetto, 47 anni, stava discutendo in cucina con il compagno Giuseppe Marcon, un pensionato sessantacinquenne, quando si è verificato qualcosa che ha scatenato la furia omicida della donna. Quest'ultima ha colpito la vittima al cuore con un coltello da cucina. L'uomo ha cercato di difendersi ma non è riuscito ad evitare il fendente ed è morto sul colpo.
A questo punto l’assassina, in preda al panico, ha chiamato la madre per chiederle aiuto. L’anziana ha subito telefonato al 112 per informare le forze dell’ordine dell’accaduto.
La spiegazione del delitto fornita dell’assassina
Giunti sul posto i carabinieri non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso ed arrestare la responsabile del delitto con l’accusa di omicidio. La donna è stata subito portata con una gazzella al Comando di Nichelino. Interrogata, ha ricostruito l’accaduto in maniera abbastanza concitata e confusa. Alla base del litigio ci sarebbero stati futili motivi.
A quanto pare la Rossetto non tollerava più certi comportamenti del convivente ed alcune sue abitudini che provocavano spesso accese discussioni nella coppia.
Poco prima di cena ci sarebbe stato l’ennesimo battibecco con insulti e accuse reciproche legate a problemi relativi alla gestione quotidiana della casa. La situazione sarebbe presto degenerata. Secondo quanto dichiarato dall'assassina il convivente le avrebbe messo le mani al collo. Il gesto l'avrebbe spaventata e spinta ad afferrare il coltello da cucina ed a colpire al petto Marcon.
Una coppia in cui le liti erano frequenti già da molto tempo
La donna ha fornito una sua versione dei fatti che dovrà essere sottoposta al vaglio degli inquirenti. È comunque certo che tra i due i rapporti fossero tesi già da tempo. I vicini hanno raccontato ai carabinieri delle frequenti discussioni. Tuttavia, dopo gli insulti, le minacce, le recriminazioni ed il continuo rinfacciarsi accuse puntualmente calava il silenzio in quell’appartamento.
Tutto ciò lasciava presupporre una ritrovata serenità all’interno della coppia. Ma domenica sera qualcosa non deve essere andato per il verso giusto.
In particolare agli inquilini del condominio di via Juvarra sembra davvero impossibile che “quella signora bionda e sempre così elegante” possa essere arrivata a commettere un delitto. A dire il vero qualcuno ricorda bene anche lo sguardo vacuo e spesso smarrito della quarantasettenne. Inoltre si è appreso che vittima ed assassina soffrivano entrambi di problemi psicologici. Adesso tocca ai carabinieri, coordinati dal pm Antonio Smeriglio, ricostruire tutti i particolari di questa triste vicenda.