Un fatto senza dubbio molto grave si è verificato a Conegliano, comune in provincia di Treviso, e riguarda purtroppo il sempre più frequente fenomeno di violenza sessuale nei confronti di donne e spesso ragazzine minorenni. Come in questo caso, infatti, la vittima è una adolescente di appena quattordici anni, che era stata affidata al suo aguzzino, assieme al fratellino più piccolo, dalla vicina di casa che doveva assentarsi per motivi di lavoro. L'uomo si è però giustificato spiegando di aver violentato la giovane vittima ma di averlo fatto 'con dolcezza'.
Nonostante queste assurde affermazioni è riuscito ad ottenere anche una riduzione della pena che gli era stata inflitta inizialmente.
Treviso: metteva a letto il fratellino piccolo e poi abusava della ragazza
Secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, infatti, la Corte d'Appello ha ridotto la pena per l'uomo, oggi trentaseienne, da nove anni a sette anni e mezzo. Pare che l'uomo avesse imposto alla ragazzina di intrattenere con lui dei rapporti sessuali completi e non protetti e avesse abusato della giovane sul divano di casa, mentre il suo fratellino di dieci anni era già a letto. Come già detto, infatti, la madre della ragazzina era spesso costretta ad uscire di casa per prestare assistenza a domicilio e dunque necessitava di lasciare i propri bambini da qualche parte.
Quel favore fatto dal vicino di casa, però, in realtà era in malafede e delle violenze sessuali subite si è venuto a sapere soltanto dopo mesi e grazie ad una confidenza che l'adolescente ha fatto ad un'amica di famiglia.
L'uomo si è difeso dicendo di averla violentata 'con dolcezza'
A quel punto, la madre della quattordicenne ha subito messo alle strette il vicino di casa, che successivamente non ha potuto fare altro che ammettere di aver avuto dei rapporti sessuali con sua figlia.
Tuttavia, il protagonista di questi insani comportamenti si è difeso di fronte al giudice affermando di aver violentato sì la ragazzina, ma di averlo fatto 'con dolcezza' e di 'aver fatto piano'. A causa di questi rapporti sessuali che l'uomo imponeva alla ragazza, risalenti al periodo tra l'ottobre del 2012 ed il febbraio del 2013, pare che quest'ultima, oggi ventenne, avesse anche contratto un'infezione che fortunatamente non si è rivelata grave. Oltre al danno la beffa, quindi, perché l'uomo è riuscito ad ottenere anche la riduzione della sua pena.