La circolare del Viminale su Riace, che impone il trasferimento dei migranti in altre città d'Italia, ha valicato il confine dei partiti d'opposizioni ed è giunta fino alle realtà sindacali e associative. In giornata, Anpi e Cgil hanno espresso forte contrarietà per la misura, insieme ad alcuni intellettuali e ai politici che credono fermamente nel modello Riace.

Anpi: 'Non girate lo sguardo altrove'

La presidente dei Partigiani italiani, Carla Nespolo, ha invitato il MoVimento 5 Stelle a ''non girare lo sguardo da un'altra parte e a fermare Salvini''.

In Calabria, spiega la portavoce, sono la mafie e la 'Ndrangheta a dover essere perseguite, non Mimmo Lucano. Con la circolare da poco emanata, ''il ministro dell'Interno consuma un ulteriore atto di violenza e vendetta nei confronti dell'esperienza riuscita ed esemplare di Riace". Quel modello, infatti, ha dimostrato che ''l'integrazione è possibile e può essere benefica''. Riace, come esempio di accoglienza ''ha già vinto", afferma la Nespolo. Per questo, l'Anpi ha annunciato una mobilitazione a sostegno del sindaco e del Comune. "Uniamo la nostra indignazione a quelle di tutti i democratici ed esprimiamo la nostra fraterna solidarietà e vicinanza a Mimmo Lucano e alla sua giunta'' ha concluso la presidente.

Cgil: 'Fermatevi in nome dell'umanità'

A parlare per il sindacato Cgil è la leader Susanna Camusso: ''Si sta commettendo non solo un errore, ma un atto disumano, sbagliato e di dubbia legalità. La scelta del ministro dell'Interno è un atto scellerato, spropositato e va bloccato. È indispensabile utilizzare tutti gli strumenti democratici e giudiziari per opporsi alla determinazione di un ministro che fa della propaganda la cifra del suo governo.

In un ministero, peraltro, così delicato da richiedere sempre e in ogni caso prudenza, giudizio, buon senso e riservatezza. Tutte doti che mancano all'attuale ministro''. Pertanto, la Cgil richiedere urgentemente l'intervento della regione Calabria, affinché fermi l'attuazione della misura del Viminale. Infine, il sindacato ''chiede a chiunque creda in valori e principi sanciti dalla nostra Costituzione di far sentire forte e chiara la propria voce''.

Altri esponenti contrari al trasferimento dei migranti

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha scritto un commento molto simile a quello della Camusso: ''La deportazione dei migranti da Riace è un atto violento e disumano. Chi è stato a Riace sa che il sindaco ha reso vivo e gioioso un luogo desertificato dalle emigrazioni dei calabresi. Riace non si tocca''. Poche ore dopo, ha aggiunto ''Vergogna: invece di cacciare i mafiosi, deportate le vittime dei trafficanti di morte. In Italia se sei il capo di un partito accusato di aver sottratto 49 milioni di euro agli italiani vai a capo del governo; se sei il sindaco di Riace, non sei colluso con la mafia e dai dignità e speranza alla vita delle persone più deboli vieni arrestato''.

Per quanto riguarda il mondo intellettuale, lo scrittore Erri De Luca esorta alla ''resistenza attiva per sottrarre gli ospiti di Riace dalla rappresaglia del ministrello''; mentre il giornalista Gad Lerner rincara la dose: ''Il fascio-leghismo di governo scaccia i migranti da Riace per rinchiuderli come se fossero delinquenti. Vuole intimidire chi pratica la solidarietà e l'integrazione. Vuole che Riace torni ad essere un paese spopolato e impoverito, nel regno della 'ndrangheta''.

Infine, il sindacalista dell'Usb Aboubakar Soumahoro, divenuto celebre per essere ''il portavoce degli sfruttati'', ha indetto una nuova mobilitazione per sabato 27 ottobre. L'obiettivo del corteo è quello di ''costruire una catena umana per stare dalla parte di Mimmo Lucano e della sua famiglia con la comunità solidale di Riace. Un grande appuntamento insieme ai migranti per il permesso di soggiorno e la libertà di circolazione. Una catena umana per dire no ai razzismi''.