Quella che si credeva oramai una malattia definitivamente debellata in Italia, visto che l'ultimo caso era stato registrato nel lontano 2008, in realtà è tornata a farsi viva incutendo molta preoccupazione tra i cittadini del nostro Paese. Due casi di colera, infatti, sono stati registrati a Napoli nelle scorse ore e inevitabilmente torna la paura del contagio. A distanza di dieci anni dall'ultimo caso, secondo quanto riferito dal quotidiano La Repubblica, il problema torna di attualità con i casi di una mamma e di un figlio di appena due anni, rientrati da un viaggio in Bangladesh.

Tuttavia, il personale dell'ospedale Cotugno di Napoli, dove i due sono ricoverati, ha immediatamente rassicurato i cittadini partenopei, spiegando che la situazione è tenuta sotto controllo.

Due casi di colera a Napoli: mamma e figlio in ospedale, fratellino sotto osservazione

Anche l'Istituto superiore di sanità ha spiegato che si tratta di due casi di importazione e che dunque il rischio di diffusione del colera non c'è. Madre e figlio sono entrambi residenti a Sant'Arpino, in provincia di Caserta e, se per la donna non ci sono grosse preoccupazioni per la sua salute, il bambino, invece, è stato ricoverato in terapia intensiva, ma grazie alle cure fornitegli dai medici dell'ospedale napoletano, le sue condizioni appaiono notevolmente migliorate, anche se la prognosi resta attualmente ancora riservata.

Assieme a madre e bimbo, c'è anche un altro fratellino di quattro anni, anch'egli ricoverato e tenuto sotto osservazione, anche se pare che non abbia contratto il colera nonostante alcuni sintomi sospetti.

Casi di colera molto rari in Europa

Sul sito internet del ministero della Salute, dopo i casi di colera registrati a Napoli, è possibile trovare informazioni sulla tipologia di malattia e su quelli che sono i sintomi.

Si legge che, dopo le prime scariche di diarrea, le feci hanno un aspetto ad 'acqua di riso', oltre che un odore abbastanza forte. Da qui possono verificarsi l'ipovolemia, ovvero la diminuzione di liquidi circolanti, lo stato di choc, l'ipotermia, cioè l'abbassamento della temperatura corporea e in alcuni casi si può anche arrivare alla morte.

Tuttavia, va specificato che sono pochissimi i casi che sono stati registrati nell'Unione Europea negli ultimi anni. In Italia, come già detto, l'ultimo risale al 2008 e riguardò un uomo proveniente dall'Egitto.