La legge sull'aborto ha compiuto solo pochi mesi fa quarant’ anni e si dibatte ancora sul diritto alla procreazione cosciente e alla tutela della vita. In questi giorni a far discutere con posizioni opposte è l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Verona di una mozione, la numero 434, sottoscritta dal sindaco Federico Sboarina che, dichiarando la propria città “a favore della vita”, ha reso possibili finanziamenti ad enti e associazioni per il sostegno del progetto territoriale “Culla segreta”. La mozione è stata interpretata come anti-aborto.

La polemica contro una mozione ritenuta illegittima

È stata subito polemica da parte delle attiviste di “Non una di meno”: si sono presentate in aula vestite come le ancelle della serie The Handmaid’s Tale e sono state allontanate subito dopo l’approvazione della mozione. A sostegno di queste ultime ha parlato Alessia Rotta, appartenente al Pd veronese, dichiarando che la mozione è “uno schiaffo morale” alle cittadine di Verona e accusando la capogruppo Padovani di non aver informato né rappresentato il proprio gruppo. In serata la Padovani ha poi dichiarato: “La vita è valore universale e non di partito” ed è questo il motivo per il quale si è schierata a favore della mozione, spiegando di aver votato "secondo coscienza".

Nonostante la legge 194 sia considerata da alcuni come il raggiungimento di un punto fermo in ambito di diritti civili, questa normativa sembra sollevare ancora alcuni problemi, prima di tutto nell’organizzazione di strutture sanitarie tenute all’applicazione della stessa, ma che comunque non possono negare ai medici la possibilità datagli dalla normativa al comma 3 dell’ articolo 1 di essere obiettori di coscienza.

Sette cinecologi su 10, ad oggi, ritengono di dover dare voce al diritto alla vita del concepito, dunque, il 70% dei ginecologi ritengono che il diritto alla vita vada difeso. Nonostante questo, le statistiche relative all’interruzione volontaria di gravidanza mostrano che il numero di aborti volontari non diminuisce.

La posizione della Lega

Per i leghisti l’aborto è un “delitto abominevole”. Lo sforzo del legislatore nel lontano 1978 fu quello di equilibrare tutti i diritti coinvolti, con il risultato che, per rendere legittimo l’aborto, fu creato un nuovo soggetto giuridico, il concepito, "soggetto di diritto" distinto da quello di persona. Quindi, la legge stabilisce che, mentre togliere la vita ad una persona è considerata dalla legge un omicidio, negare la vita al concepito è ritenuto giuridicamente lecito.