La Marina Reale del Marocco ha aperto il fuoco contro un barcone carico di decine di migranti, ferendo un ragazzo di 16 anni. La notizia l’ha data in maniera molto secca l’agenzia di stampa Ansa, citando fonti locali. Il fatto sarebbe avvenuto di fronte alle coste occidentali del Paese maghrebino, quelle che affacciano sull’oceano Atlantico e non sul mar Mediterraneo. I militari si discolpano parlando di colpi esplosi verso l’alto, ma un giovane sarebbe comunque rimasto ferito, anche se al momento non si conoscono le sue esatte condizioni di salute.

L’episodio fa il bis con quanto accaduto il 25 settembre scorso, quando sotto i colpi della Marina marocchina rimase uccisa una donna.

Il grave episodio avvenuto nell’oceano Atlantico, versioni discordanti

Come riporta la tv marocchina 2M, la sparatoria sarebbe avvenuta in acque marocchine, di fronte alle coste delle località di Larache e Asilah che danno sull’oceano Atlantico, poco più a sud della città di Tangeri. Anche se il barcone carico di circa 60 migranti, tutti di nazionalità marocchina, pare, non si trovava nel Mediterraneo, la rotta era quella per lo stretto di Gibilterra, situato poco lontano, verso nord. Una possibile nuova frontiera dell’immigrazione dall’Africa verso l’Europa che, a quanto pare, le autorità della monarchia costituzionale guidata da re Mohammed VI, stanno cercando di stroncare sul nascere, anche utilizzando le maniere forti, se necessario.

Dunque, secondo i media marocchini, la Reale Marina avrebbe sparato ad altezza uomo, finendo per colpire un ragazzo. L’equipaggio dell’imbarcazione militare ha invece affermato di “avere sparato solo in aria”.

Il precedente di settembre e la politica marocchina anti immigrazione

Fatto sta che il gravissimo fatto di sangue segue quanto accaduto soltanto quindici giorni prima quando, il 25 settembre, un’altra motovedetta della Marina del Marocco ingaggiò a colpi di fucile una imbarcazione di migranti.

In quell’occasione il bilancio fu persino più grave: una donna morta e almeno tre feriti. Arrestato invece lo scafista, in quel caso addirittura un cittadino spagnolo, insieme a tutti gli altri passeggeri clandestini. Fatti che, anche se ammessi solo in parte dalle autorità del Regno maghrebino, dimostrano come re Mohammed, considerato un ‘amico’ dall’Europa, stia attuando una Politica molto dura sul tema migranti che non potrà che far piacere al ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini.