Un migrante africano, probabilmente originario del Mali, è stato fermato dal personale ferroviario italiano a bordo di un treno diretto a Torino e poi fatto scendere alla stazione di Bardonecchia per l’identificazione ad opera della Polizia. Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, si tratterebbe dell’ennesimo rimpatrio forzato dalla Francia di uno straniero irregolare stavolta “spedito” in Italia tramite collegamenti su rotaia tra i due Paesi confinanti. Il numero uno del Viminale sembra nutrire pochi dubbi a riguardo: “La Gendarmeria ha fermato un regionale pur di far salire a bordo l’immigrato e pretendeva di lasciarlo in carrozza senza biglietto”, con il risultato di aver provocato “47 minuti di ritardo”.

Migrante in treno senza biglietto: "Spedito da Gendarmi francesi"

In attesa di chiarimenti da Oltralpe, il vicepremier e segretario nazionale della Lega invita le autorità di Parigi a “rimborsare i viaggiatori” per il disagio causato loro con l’arbitrario ingresso del passeggero sul treno, bloccato a Modane per caricare lo straniero oltretutto “privo di titolo di viaggio” senza avvisare i ferrovieri italiani. Pochi giorni fa, lo stesso leader del Carroccio si era scagliato contro Macron sollevando un polverone sugli sconfinamenti degli agenti francesi a Claviere, con tanto di video-denuncia su Facebook degli abusi ad opera delle forze dell’ordine transalpine, sorprese più di una volta nell’atto di “scaricare” migranti in Italia all’insaputa della nostra Polizia.

Francesi fermano treno per Torino e caricano migrante, l'ira di Salvini

Dalle prime ricostruzioni del fatto contestato da Salvini ieri, sembra che i gendarmi si siano difesi sostenendo di aver riaccompagnato il giovane maliano sullo stesso mezzo col quale l’extracomunitario era riuscito a raggiungere la Francia in modo clandestino.

A dire l’ultima parola, almeno sul fronte italiano, saranno gli investigatori competenti per territorio ai quali il lungo interrogatorio curato dagli agenti della PolFer a Bardonecchia ha aperto la strada identificando l’immigrato subito dopo la discesa alla stazione della Val di Susa. La Questura di Torino, informata immediatamente dell’accaduto, non si è ancora espressa sulla natura dell’episodio ma ha avviato le proprie indagini senza tralasciare eventuali dettagli emersi dal confronto con precedenti casi di rimpatri forzati di migranti dal confine francese.