Una vicenda tanto triste quanto inconsueta si è consumata in Nuova Zelanda, dove un uomo di cinquanta anni, Richard McNair, contadino di professione, ha abusato sessualmente dei suoi animali ed è stato sorpreso dalle forze dell'ordine mentre diffondeva online i video e le immagini in cui veniva ritratto intento a compiere tali gesti. Secondo quanto riferito dal noto sito Fanpage.it, l'uomo, originario del Waikato, una delle sedici regioni della nazione, è stato arrestato, processato e condannato dal tribunale della zona per aver abusato sessualmente di un mucca e di un piccolo pony.

Violenta una mucca e un pony all'intero della stalla: i suoi filmati lo incastrano

Stando a quanto si apprende dal sito in questione, infatti, il cinquantenne ha dapprima violentato una mucca arrivando anche a registrare il video durante l'atto, ma poi si è spinto addirittura oltre, costringendo il pony a penetrarlo all'interno della sua stalla. Come se non bastasse già la gravità dell'episodio, il giudice che lo ha condannato gli ha contestato anche il possesso di immagini contenenti sempre le scene di violenze da lui messe in atto. Nel corso delle perquisizioni all'interno della sua abitazione, le forze dell'ordine hanno rintracciato un pc e alcuni dischi di memoria esterni contenenti oltre 20.000 fotografie pornografiche con la presenza di animali e anche di bambini.

Per tutte queste ragioni, il giudice lo ha condannato a tre anni e cinque mesi di reclusione con l'accusa di bestialità.

L'increscioso episodio è accaduto nel periodo in cui Richard McNair lavorava come contadino in una fattoria della zona e dove si occupava principalmente degli animali presenti. Grazie alla piena libertà accordatagli dal suo datore di lavoro, l'uomo poteva accedere liberamente alle stalle anche da solo e proprio in quei frangenti si sarebbero consumati gli abusi sessuali nei confronti di una giovane mucca e di un pony.

L'orribile vicenda è emersa praticamente per caso, nel momento in cui il cinquantenne è stato sorpreso mentre condivideva due video e più di 300 fotografie sul web. L'avvocato difensore ha tentato di spiegare che l'uomo ha avuto un'infanzia molto complessa, che non ha mai avuto relazioni sessuali con donne e che vive praticamente isolato dal mondo esterno. Tutte queste giustificazioni però non sono bastate al giudice che ha deciso di condannare l'uomo al carcere.