Dopo aver revocato la normativa Obama che permetteva agli studenti transgender l'accesso ai bagni o agli spogliatoi in base all'identità di genere, l'amministrazione Trump si prepara ad operare un'ulteriore stretta verso i diritti civili, puntando a ristabilire - a suo parere - un certo ordine soprattutto in materia di prestazioni sanitarie e servizi finanziati dallo Stato Federale.

In questi giorni il "New York Times" ha rivelato di essere entrato in possesso di un memorandum del Dipartimento della salute e dei servizi umani che punterebbe all'introduzione di una nuova norma che, di fatto, andrebbe a cancellare l'esistenza dei transgender, negando loro gran parte dei diritti civili acquisiti in questi anni, soprattutto con le riforme di Barack Obama.

Qualora fosse confermato, si tratterebbe di un provvedimento destinato a far discutere e a dividere l'elettorato statunitense, soprattutto in vista delle elezioni del midterm del 6 novembre.

Nelle intenzioni del presidente Trump ci sarebbe la volontà di introdurre un principio secondo cui il sesso di una persona dipende esclusivamente da "elementi biologici chiari e oggettivi", ovvero dagli organi genitali che si hanno fin dalla nascita. Di conseguenza, verrebbe riconosciuta solo l'esistenza del genere maschile e femminile, eliminando di fatto tutte le conquiste ottenute dalla comunità transgender e omosessuale in questi anni.

Ricordiamo che, già nello scorso mese di dicembre, il presidente statunitense aveva deciso di vietare all'autorità sanitaria (Centers for Disease Control and Prevention) l'utilizzo di alcune parole e frasi quali: vulnerabile, diritto, diversità, transessuale, feto, basato sulle evidenze e basato sulla scienza.

Reazioni della comunità LGBT e la protesta di Lady Gaga

Inevitabilmente, le rivelazioni del "New York Times" hanno generato una serie di preoccupazioni nella comunità LGBT americana che teme di veder annullate tutto ad un tratto le conquiste e i grandi traguardi raggiunti negli ultimi anni in tema di diritti civili. Diverse associazioni, infatti, hanno riportato che "questo significa negare la natura e i diritti umani della persona", appoggiate da alcuni esponenti del partito democratico.

Inoltre è stato sottolineato che, qualora dovesse essere approvata questa nuova normativa, sarebbero a rischio i diritti di circa 1,4 milioni di cittadini americani che hanno deciso di optare per un genere (tramite intervento chirurgico o altre soluzioni) che non è quello della nascita.

Anche il mondo della musica e del cinema si sta schierando contro queste nuove restrizioni che Trump si starebbe preparando a varare.

Lady Gaga, ad esempio, è intervenuta su Twitter per protestare contro le intenzioni della Casa Bianca, sostenendo che "Il governo potrebbe vivere in un universo alternativo, ma noi in quanto società e cultura, sappiamo chi siamo e conosciamo la nostra identità". Proseguendo nelle sue affermazioni, la cantante si è appellata all'unità dell'intera comunità, affinché possa "educarli sull'identità di genere". Infine è arrivato il duro attacco all'attuale amministrazione politica, con l'artista che ha dichiarato: "Mentre oggi potresti sentirti inascoltato o invisibile, sappi che questa non è la realtà dell'umanità, ma un'altra dimostrazione di leadership guidata dall'ignoranza".