Una vicenda dal sapore surreale ma che invece è purtroppo accaduta veramente. Una vera e propria tragedia causata dall'ira incontrollabile di un uomo trentacinquenne, Alexey Yastrebov che, a seguito di una furibonda lite con la propria fidanzata ventisettenne, Ekaterina Nikiforova, si è accanito contro di lei, massacrandola con ben 129 coltellate. Successivamente, l'uomo le ha poi strappato il pomo d'Adamo, il cuore e un polmone, per bollirli e poi mangiarli, accompagnando il tutto con un bicchiere di vino. Secondo quanto riferisce il noto sito Fanpage.it, a seguito della condanna per il cannibale, la madre della vittima ha confessato tutta la sua delusione in quanto non gli è stata inflitta la pena di morte.

Orrore in Siberia: prima 129 coltellate, poi le strappa gli organi, li cucina e li mangia

L'uomo è stato condannato soltanto a dodici anni di carcere, oltre che ad un trattamento psichiatrico. L'inquietante episodio si è consumato tra le mura domestiche che la coppia condivideva da qualche tempo a Krasnoyarsk, cittadina della Siberia. Stando alle ricostruzioni effettuate dalle forze dell'ordine, la tragedia si è consumata al culmine di una lite tra i due fidanzati. Il trentacinquenne, a quel punto, ha preso un coltello da cucina e si è scagliato con una ferocia inaudita contro la giovane ragazza. Come già detto, però, l'orrore non si è fermato all'omicidio della donna. Dopo aver dissezionato il cadavere della donna, madre di due bambini piccoli, l'uomo le ha strappato diversi organi, tra cui il cuore, cucinandoli in una pentola e mangiandoli come se fosse una normale pietanza, accompagnandoli a del vino rosso.

La delusione della madre di Ekaterina Nikiforova

Soltanto dopo aver concluso la propria cena, se così la si può definire, Alexey Yastrebov ha deciso di telefonare alla proprietaria della casa chiedendole di chiamare polizia e ambulanza, perché accanto a lui c'era un cadavere e tanto sangue. Subito dopo, l'uomo ha confessato alla polizia l'orribile gesto compiuto e, da pochi giorni, è arrivata la sentenza definitiva a dodici anni di reclusione.

Una sentenza che la madre di Ekaterina Nikiforova ritiene troppo lieve per l'omicidio della figlia e per le modalità con le quali sua figlia le è stata portata via. 'Avrebbero dovuto dargli l'ergastolo in mancanza della pena di morte', queste le parole della madre della povera vittima uccisa senza pietà.