Una di quelle vicende che mettono davvero i brividi. Quanto accaduto nello stato del Texas, precisamente all'interno di un appartamento di Delano Avenue, a Waco, è di una gravità inaudita, in quanto un padre ha violentato sessualmente la propria figlia di appena un mese provocandole anche la rottura delle costole. L'ennesimo caso di violenze sessuali e fisiche su bambini, che questa volta però si è concluso con una condanna esemplare per l'uomo. Patricio Medina, infatti, secondo quanto riferisce il Messaggero, dovrà scontare 244 anni di carcere per le azioni orribili di cui si è reso protagonista.

Condannato a 244 anni di reclusione dopo le violenze sessuali nei confronti della figlia di un mese

Secondo il Waco Tribune-Herald, citato su un articolo del Daily Mail, l'uomo avrebbe confessato al proprio compagno di cella di aver stuprato la propria bambina nel 2014 e, nei giorni scorsi, lo avrebbe ribadito anche durante il processo avviato nei suoi confronti nei giorni scorsi che si è concluso con tre sentenze di condanna. Le accuse rivolte a Patricio Medina sono di aggressione sessuale aggravata su un bimbo di età inferiore ai sei mesi, di lesioni nei confronti di un minore e per aver messo quindi in pericolo la vita dello stesso. I fatti risalgono al 14 marzo del 2014 e quando le forze dell'ordine sono state allertate e sono giunte sul posto della violenza sessuale, l'uomo, che in quel momento aveva appena ventisette anni, ha immediatamente ammesso di aver fatto uso di metamfetamina nei giorni precedenti all'abuso.

Durante lo stupro nei confronti di sua figlia, ha spiegato alle forze dell'ordine di averla stretta dalle costole fino a provocargliene la rottura e di averla scossa dopo essersi infuriato con la madre della sua bambina. Anche quest'ultima, infatti, è stata accusata per aver abbandonato e messo in una situazione di pericolo la propria figlia.

Per quanto riguarda la bambina, che adesso ha quattro anni, è in un buon stato di Salute ed è stata data in adozione ad un'altra famiglia. L'uomo, dunque, dovrà stare in carcere per almeno 80 anni prima di poter sperare che gli venga concessa la libertà condizionata. Durante il processo, il procuratore distrettuale Gabrielle Massey, si è voluto rivolgere direttamente all'aggressore dicendo che non esiste crimine peggiore di quello compiuto da Medina che, invece di proteggere e amare la propria figlia, le ha frantumato il corpo per soddisfare i suoi desideri malati.